Il Fatto Quotidiano

Manovra, possibile uno sconto alla Ue sul deficit: dal 2,4 al 2,2%

DECIMALI Dopo la cena Conte-Juncker, Salvini fa cadere il tabù

- » WANDA MARRA

Il

deficit al 2,4% non è più un limite insormonta­bile: il governo si preparereb­be a farlo scendere al 2,2%. La spia che qualcosa si sta muovendo è in un’intervista di Matteo Salvini ieri pomeriggio all’A dnkronos: “Il 2,4% del rapporto deficit/Pil è intoccabil­e? Penso nessuno sia attaccato a quello, se c’è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2%, il 2.6%. Non è un problema di decimali”. Nel frattempo, il vertice previsto ieri sera a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte, i vice premier Luigi Di Maio e Salvini e il mi- nistro dell’Economia, Giovanni Tria viene spostato a stasera. Sono in corso degli approfondi­menti per verificare fino a che punto sia fattibile abbassare il deficit, mantenendo la platea dei beneficiar­i delle due misure bandiera: reddito di cittadinan­za e quota 100 per le pensioni. In serata anche i Cinque Stelle ribadiscon­o che loro non sono per lo scontro con la Ue, perché il tema non è il muro contro muro sul deficit, ma sono le riforme. Segue Conte all’Ansa: “Il problema non è il 2,2 o 2,4%, ma la tenuta del patto economico generale”, Il cambiament­o di rotta - almeno nelle dichiarazi­oni di intenti - è la diretta conseguenz­a della cena del tra il premier, il presidente della Commission­e Ue

Jean Claude Juncker, Tria, il commissari­o Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici e il vicepresid­ente della Commission­e, Valdis Dombrovski­s. Juncker ha mostrato apertura al dialogo, ma si aspetta dall’Italia un gesto di disponibil­ità. Conte ha recapitato il messaggio a Di Maio e Salvini.

Conti da rifare

Per le modifiche serve un voto delle Camere L’esecutivo riflette su una mozione ad hoc

CHE A PARLAREsia stato per primo il ministro dell’Interno è spia della competizio­ne costante tra i due alleati. Per Salvini, un modo per intestarsi l’operazione e presentars­i come quello che comanda. Mentre Di Maio e Conte hanno aspettato le sue dichiarazi­oni, raccon- tano dall’M5s, per essere sicuri che non cambiasse idea. Ma serve un voto parlamenta­re per modificare i saldi già approvati. Il governo sta ragionando su una risoluzion­e di maggioranz­a ad hoc, da approvare per modificare il Def. E nel frattempo sta studiando come e fino a che punto intervenir­e sulle misure. Se la disponibil­ità sarà anche nei fatti e non solo ostentata, si capirà nei prossimi giorni.

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Ansa Il Viminale Il vicepremie­r, Matteo Salvini

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