“Lavoravo in nero per papà Di Maio”
Un ex operaio racconta: “Mi sono infortunato e mi ha detto di mentire”
Come
era già accaduto a Roberto Fico per la storia della colf pagata in nero, anche Luigi Di Maio finisce nel mirino de Le Iene per una storia di lavoro sommerso. Questa volta, il fatto, riguarderebbe suo padre, imprenditore edile a Pomigliano d’Arco. “Ho lavorato lì per due anni, di cui almeno uno in nero: mi pagava Antonio Di Maio in persona, cash”. A denunciarlo in un servizio andato in onda ieri sera, è Salvatore Pizzo, ex dipendente della ditta edile della famiglia di Luigi Di Maio, che oggi è socio al 50 per cento con la sorella. I fatti risalgono al 2009/2010, quan- do ancora l’attuale vicepremier non era tra i titolari dell’impresa.
MA METTEin difficoltà, come ovvio, anche il leader dei Cinque Stelle, oggi ministro del Lavoro e paladino della “dignità” sul lavoro. Pizzo, infatti, oltre a denunciare la mancata assunzione, racconta che quando si infortunò ad un dito, il padre del vicepremier gli avrebbe detto “di non dire che mi ero fatto male nel suo cantiere. Mi consigliò di dire che mi ero fatto male in casa”.
Incalzato dall’inviato Filippo Roma, Di Maio ha assicurato l'intenzione di fare luce su quanto denunciato da Salvatore Pizzo. Al momen- to, dice, non sa nulla di quella storia. E aggiunge un particolare di vita privata per testimoniare la sua buona fede: “Io e mio padre per anni non ci siamo neanche parlati, non c'è stato un bel rapporto per anni, adesso è migliorato un po’. Non sapevo di lavoratori in nero. A me non risulta ma il fatto è grave, non mi ricor- do di questo operaio ma ce ne sono stati tanti. A quell'epoca avevo 24- 25 anni, io nell’azienda di famiglia ho aiutato mio padre come operaio ma non gestivo le cose di famiglia. Devo verificare questa cosa, verifichiamo tutto assolutamente”. E va avanti, assicurando che lo farà in tempi rapidi. “Se è andata così mi dispiace per quella persona. Sono sempre andato avanti nella convinzione che nella mia famiglia si rispettassero le regole, se è successo qualcosa sul luogo di lavoro con mio padre questa persona ha il dovere di dirlo, non solo a voi ma lo faccia presente a tutte le autorità. Gli chiederò spiegazioni e vi farò sapere”.