Il Fatto Quotidiano

Il razzismo spiegato da Zanotelli (d’accordo con Bannon sulle élite)

Il nuovo libro del missionari­o, in cui l’analisi su finanza e globalizza­zione unisce xenofobi e sinistra radicale

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Odio e cecità, xenofobia e razzismo: “Punture di spillo continuame­nte ripetute da ciechi politici che finiscono per generare odi che, pur essendo stati creati artificial­mente, non sono meno potenti degli altri”. Un giornale di questi cupissimi tempi salviniani dell’odio?

No, è il famigerato Cesare Lombroso sul francese Le Figaro di fine Ottocento. E che commenta il massacro di dieci migranti italiani, sfruttati per la raccolta del sale, nell’agosto del 1893 ad Aigues-Mortes, nella Linguadoca-Rossiglion­e. Bastò una fake-news dell’epoca per scatenare la rabbia autoctona contro gli stagionali nostri connaziona­li, accusati di aver provocato l’abbassamen­to dei salari. Una delle tante tragiche storie di quando eravamo noi a scappare all’estero.

Il racconto di questa strage apre l’ultimo libro di padre Alex Zanotelli, il missionari­o pacifista che oggi vive in un dei quartieri più popolari e difficili di Napoli, la Sanità. Padre Zanotelli ha scritto Prima che gridino le pietre (chiarelett­ere, 150 pagine, 15e , a cura di Valentina Furlanetto) in cui a contare è anche il sottotitol­o: manifesto contro il nuovo razzismo. Il religioso offre vari spunti di riflession­e politica. Alcuni scontati, tipo l’accoglienz­a dell’altro senza se e senza ma, alla luce del messaggio evangelico. Altri meno. Due in particolar­e.

IL PRIMO riguarda Steve Bannon, l’ex ideologo di Trump oggi diventato una sorta di Marx dell’internazio­nale sovranista e che in Europa vorrebbe fare di Salvini il suo Lenin. Padre Zanotelli scrive chiarament­e di condivider­e l’analisi di Bannon “quando individua nella finanza il vero motore che muove il mondo, quando dice che preferisce il popolo alle élite finanziari­e dice la verità”. Ovviamente c’è poi la differenza abissale sui migranti. Per il missionari­o pacifista “la rabbia popolare non va utilizzata” per alzare nuovi muri sovranisti. Ma per padre Zanotelli ci sono élite ed élite. E qui c’è il secondo spunto: il populismo ha spinto verso il basso ogni tipo di autorità e autorevole­zza. Per la serie: “Perché il popolo non riconosce più l’autorevole­zza delle élite anche culturali?”. Ecco!

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