Il venerdì nero per Tricarico: cancellano Rocco Scotellaro
Caro Coen, giù al Sud è un continuo venerdì nero. Il Sud è sempre in svendita. Prezzi stracciati per le sue pietre, i luoghi e la sua meglio gioventù. Un tanto al chilo anche la memoria. Quella dei poeti viene venduta come merce di scarto da magliari senza scrupoli. Anche loro meridionali, ascari che spesso si pavoneggiano nell’abito scuro del potere. Paolo Saggese e Giuseppe Iuliano, anima e corpo del Centro di documentazione della poesia del Sud, mi hanno informato di una cosa gravissima successa a Tricarico (Matera).
LA BIBLIOTECA
intitolata da sempre a Rocco Scotellaro cambia nome e sarà dedicata a Laura Battista, illustre poetessa dell’Ottocento. Lo ha deciso il sindaco Antonio Melfi, eletto in una lista dal nome strano, “Cristianamente riprendiamo a dialogare”. Ti risparmio i cavilli burocratici trovati da dotti azzeccagarbugli per giustificare tale decisione. Ed evito di dirti che la biblioteca si è sempre chiamata così, col nome di Rocco, impresso anche su timbri e carte intestate. Vogliono cancellare la memoria di quel ragazzo figlio di Vincenzo il ciabattino, che studiò e lesse tanto fino sfinirsi, e a 23 anni diventò sindaco. Venerato come un santo laico. Ma c’è chi si ribella agli oltraggi, con piccoli e civilissimi gesti. Mi scrive il mio amico Paolo Speranza, professore, giornalista e organizzatore culturale, per invitarmi ad un evento. Non ci saranno salotti, grandi firme, star e grossi nomi, solo gente vera e senza like. Paolo ha organizzato al cinema Eliseo di Avellino ( una struttura pubblica abbandonata da anni) l’intitolazione della biblioteca a Pasquale Stiso, avvocato dei poveri, comunista, poeta e sceneggiatore. “La targa – ha scritto – l’ho comprata io perché la memoria va fatta vivere”. “Altre ali fuggiranno dalle paglie della cova, perché lungo il perire dei tempi l’alba è nuova, è nuova”. Sono versi di Rocco Scotellaro. Eterni. Più forti di ascari e miserabili magliari.