Maialini domestici e pandori per cani: così si compie il Natale dell’Anticristo
Le attenzioni che prima erano per i bambini adesso sono per gli animali, con qualche degenerazione di troppo
Tram 8, Roma. Il convoglio scivola su viale Trastevere e un infante fa la nanna. Con Salvatore Sottile – mio amico da sempre, collega – osserviamo, anzi, restiamo ipnotizzati.
Siamo imbambolati di fronte a un’elegante nonnina che non sta portando a spasso – accomodato su un passeggino – un bimbo ma un nipotino proprio speciale: un maialino avvolto in un gilet imbottito di tepore, fatto beato di ninna nanna, dalle coccole e dal lusso.
É LA VOLUTTÀ del benessere, quella del suino addomesticato. Non incontrerà fagioli e giammai sarà cotica nell’Italia dove pure è viva l’urgenza del reddito di cittadinanza perché comunque – al netto del porcellino col bavaglino – ci sono cinque milioni di poveri, sui marciapiedi della città si schiera l’esercito dei mendicanti e l’umanismo filantropico, a dirla tutta, va a concludersi in una porcheria come questa. Le famose perle ai porci.
É l’Anticristo, dico a Salvatore, che mi rimbalza: “Guarda che sei curioso anche tu, l’Anticristo nientemeno!”. E però ci mette il carico anche lui: “É un piccolo segnale rivelatore, il porcedduzzo che fa il sonnellino, avvolto nel giubbottino, disteso sul passeggino, ci sta segnalando la nostra morte”. La nostra morte e così sia, dunque. La visione del bestio ridotto a infante va ad appiccicarsi – giusta attenzione indotta, dopo lo spavento – con una notizia diffusa dall’agenzia Adn Kronos: “Il Natale 2017 sarà dolce e goloso anche per i nostri amici cani. Non ci guarderanno dal basso mentre passeremo in rassegna con occhi famelici panettoni e pandori, anche per loro ci sarà il Canettone e il Candoro. Dolci della tradizione a misura di cane”. Il dispaccio informa che la novità – è la nostra morte, e così sia – arriva da Brescia.
E con tutto il volergli tanto bene agli ani- mali – un atto di misericordia verso il Creato raccomandato dal Profeta, dal Budda e da Gesù che nel suo Natale ebbe intorno il bue, l’asinello e le pecorelle del Presepe – questo del pet food adattato alla Natività risulta però (ed è un’opinione, per carità, un punto di vista radicato nella Tradizione), come un ulteriore esito empio dell’umanismo filantropico. L’Anticristo che è la persona eticamente più raccomandabile avrà già fatto incetta di Canettoni e Candori ma resta il fatto che il Natale – a partire dal Sole vittorioso dei nostri antenati, e dunque poi con Cristo e poi ancora con Maometto (sabato scorso, 24 novembre, l’anniversario della nascita del profeta) – è l’accostarsi del Divino al Creato in forma di novella.
Eccola: “Le hûruscirono dai propri castelli, spargendo fragranza. A Ridwân, l’Angelo – riferisce Abû-l-Faraj Ibn al-Jawzî sulla nascita del Profeta– fu detto: ‘Adorna il Paradiso più alto, solleva la cortina dal Palazzo, manda uno stormo d’uccelli dell’Eden sul luogo della dimora di Âmina, che ognuno di essi lasci piovere una perla dal becco’”.
Le doverose perle ai Bambini.