A Torino i soliti potenti dietro le “madamine”
Torino Le artefici della marcia Sì Tav sono nate nello studio di un noto professionista. E scalpita un altrettanto noto finanziere
Affari & finanza, e una spallata alla giunta Appendino. Ecco il tema di fondo di chi si agita nella Torino delle madamine Sì Tav. A tirare le fila delle manifestazioni, oltre alle improbabili signore, agli industriali e a un po’ di classe politica renzusconiana, ci sono notai rampanti e noti agenti di cambio. Tutti, sul piano politico, vogliono detronizzare Chiara Appendino, magari prima del voto del 2021. A spiccare sono il notaio Andrea Ganelli, associato (ed erede) dello studio assai potente del notaio Antonio Maria Marocco (con interessi dalla Fiat allo Ior vaticano) e il finanziere Guido Giubergia, a sua volta erede, tramite il babbo Renzo, del comando della società Ersel.
I GRANDI giornali fanno finta di niente. Ne parla invece il quotidiano torinese online Lo Spiffero di Bruno Babando, che fa da cassa di risonanza e, a volte, da ispiratore, dei descamisadosdi Affari & Finanza.
Il 14 novembre scrive: “Dicono che dopo la manifestazione di sabato scorso l’elenco dei novelli Salza (Enrico Salza, ndr), ovvero di chi ambisce a ereditare il ruolo di gran burattinaio nelle faccende (di potere) domestiche fino a ieri svolto dall’ex banchiere torinese, annoveri un nuovo e autorevole aspirante: Guido Giubergia. L’ad di Ersel, società di famiglia che custodisce patrimoni (e segreti) della Torino che conta, non solo è sceso in piazza Castello con tanto di bandiera europea a sostenere il ‘popolo del Sì’, ma ha anche confidato l’intenzione di ‘voler dare una mano’ alla sua città e al Piemonte ”. In tal senso, continua Lo Spiffero , “pare abbia iniziato a sondare la disponibilità di alcuni amici a impegnarsi direttamente in politica. Chissà come l’avrà presa il notaio Andrea Ganelli, nel cui studio le madamine hanno ufficializzato il loro comitato, gran animatore di serate conviviali con il milieu subalpino che già immaginava un futuro da ‘potente’ dietro le quinte?”. La notizia della nascita del movimento nello studio Ganelli è stata confermata dal Corriere della Sera.
Chi è Ganelli? Uno che viene ora indicato come il guru delle “madamine” e che, nel settembre-ottobre 2017, sempre su Lo Spiffero, affermava contro l'Appendino: “Occorre un’iniziativa che punti sulle idee, sui progetti e poi sulle persone che tali pro- getti e idee condividono. Il tempo per fare e fare bene c’è, ma occorre partire. Subito”. Con “la vittoria del Movimento 5 Stelle”, proseguiva il Nostro “e la conte- stuale crisi dei partiti (a partire dal Pd) rischiamo di perdere i punti di riferimento, c’è un vuoto che va riempito. Professionisti, imprenditori, commercianti, i cosiddetti ceti produttivi devono tornare a occuparsi della cosa pubblica (...). Serve una iniziativa civica. Un luogo non ostile ai partiti ma che consenta una discussione più ampia sulla scorta di un’esperienza riuscita come fu Alleanza per Torino”.
GANELLI, 47 ANNI, è l'erede “designato al trono del prestigioso studio del notaio Marocco, di cui è associato; una carriera brillante a suon di atti e marche da bollo e una passione mai sopita per la politica nata con i giovani della Dc nella sua Codogno, in provincia di Lodi, e proseguita in Forza Italia nella seconda metà degli anni Novanta”.
Anche Giubergia, che aveva mostrato interesse per la novità Appendino, per poi rimanere deluso, scalpita. Intanto lo fai in versione Pro-Tav. “Nessun territorio”, ha detto a un settimanale, “è escluso dalla questione Tav”. Serve ad “attirare investimenti e creare lavoro. E la Tav ( sic) serve a questo, in un raggio molto ampio”. Tutti gli imprenditori, ha aggiunto, “sanno che rinunciare alla Tav sarebbe un suicidio collettivo. Non è solo questione di scambiare merci, ma idee, innovazione, di aprire prospettive di rilancio. Cosa non fai tu, lo fanno gli altri”. Resta da vedere se il notaio e l'uomo di Borsa marceranno assieme, oppure divisi.
Anti Appendino Andrea Ganelli e Guido Giubergia puntano al ruolo che per anni è stato di Enrico Salza Serve un’iniziativa civica non ostile ai partiti per una discussione più ampia sulla scorta di un’esperienza riuscita come fu Alleanza per Torino GUIDO GIUBERGIA