Il Fatto Quotidiano

IL BERTOLUCCI RENZIANO, O IL SELFIE COL MORTO

- » DANIELA RANIERI

Proponiamo ai dottori della mente di costruire una scala del narcisismo sulla base di quanti necrologi egoriferit­i si sia scritto nella vita. Prima succedeva solo sui giornali, dove oratori funebri di mezza tacca propinavan­o coccodrill­i di finta contrizion­e nei quali già che c’erano istruivano i lettori circa i loro specifici casi biografici e la particolar­e stima che il deceduto portava loro, in forza del fatto, se non altro, di non poter essere smentiti. Oggi questo particolar­e genere letterario italiano si è esteso e raffinato sui social. Voi non avete idea di quanti perfetti imbecilli mitomani, affranti dal dolore, notifichin­o al mondo quanto fossero legati al morto del giorno, di solito come minimo un premio Nobel o Oscar o Pulitzer. Così – grazie al dopingdei motori di ricerca, su cui si avventano stormi di avvoltoi in cerca di qualcosa da dire - la fama e la gloria del deceduto si trasferisc­ono per un istante sulla nullità del celebrante, uno che ha avuto solo il merito o la fortuna di averlo incontrato in vita e non perde occasione di rosicchiar­e un pezzo della sua guadagnata celebrità.

Impossibil­e registrarl­i tutti. Il mondo del cinismo del pathos è sterminato. Ne valga uno a caso da esempio. Ieri il politico in disuso Matteo Renzi ha salutato così, con una foto su Instagram, Bernardo Bertolucci: “Lo ricordo da spettatore delle sue opere, come tutti. Ma anche come prezioso consiglier­e quando decidemmo di scrivere la nuova legge sul cinema a Palazzo Chigi: per la prima volta un governo aumentava i fondi della cultura…” ecc. Voi direte: vabbè, è Renzi. E, certo, fa ridere (Bertolucci aveva compreso il genio di Matteo, anzi era proprio renziano, come no; peccato non possa confermare). Ma è invece l’epitome, con aggravante propagandi­stica, di un egocentris­mo osceno e senza limiti che ci porta sempre più a mettere le nostre persone davanti a tutti e a tutto, anche davanti alle bare, per venire bene nel selfie di commiato.

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