Il Fatto Quotidiano

L’idea del neo-presidente López Obrador: un piano Marshall per il Centroamer­ica

- » ALESSIA GROSSI

“Il

Messico dovrebbe rispedire nei propri Paesi i migranti che sventolano le bandiere, molti dei quali sono degli spietati criminali. Fatelo con gli aerei, fatelo con i bus, fatelo come volete, ma non verranno negli Usa”.

DAVANTI a un Donald Trump ogni giorno più belligeran­te anche su Twitter contro l’immigrazio­ne centroamer­icana che spinge al confine messicano e che minaccia di rendere addirittur­a permanente la chiusura della frontiera, se necessario, il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, che sabato assumerà l’incarico pare stia pensando di proporre al suo omo- logo statuniten­se un piano: una specie di Piano Marshall per il Centroamer­ica. A darne notizia è l’edizione americana del quotidiano spagnolo El Pais. In sostanza, gli Usa aumentereb­bero investimen­ti nel sud del paese e aiuti ai paesi del triangolo Nord del Centroamer­ica. In cambio il Messico si farà carico dei migranti per tutto il lasso di tempo prima che la loro richiesta d’asilo per passa- re negli Usa venga analizzata. L’obiettivo è che si arrivi a un accordo formale entro maggio 2019, perché possa dare i primi risultati nel 2020. Trump non sarebbe contrario al patto, nonostante sia cosciente che lo zoccolo duro della propria amministra­zione – convinta che l’i m mi g r az i on e non sia neanche un problema degli Usa – vedrebbe con più favore la costruzion­e di un altro muro.

Potrebbe sembrare che nel nuovo negoziato non ci sia nulla di diverso rispetto a oggi: gli Usa già stanziano in effetti 600 milioni di dollari per il “Piano Alleanza per la Prosperità”, messo in atto nel 2014 in seguito all’emergenza dei bambini migranti, ma in pratica di questi, ne arrivano solo 200 milioni. Il resto non è mai stato a disposizio­ne dei messicani, soprattutt­o per le lungaggini dell’Agenzia statuniten­se per lo Sviluppo Internazio­nale. Il nuovo piano, invece, prevedrebb­e invece una sovvenzion­e Usa di 1.500 milioni di dollari. In cambio, Obrador è sicuro di riuscire ad assorbire i 200 mila migranti che ogni anno attraversa­no il Messico verso gli Sati Uniti. La nuova linea di credito avrebbe due obiettivi: quell interno che riguardere­bbe tre zone di sviluppo. Il Chapas, dove il governo ha intenzione di piantare un milione di ettari di alberi da frutta per creare 400 mila posti di lavoro. La seconda nel sud-est del Messico, dove si prevede di costruire il cosiddetto treno Maya: una ferrovia di 1500 chilometri che passerà attraverso gli Stati di Tabasco, Chapas, Campeche, Yactan e Quintana Roo. Il terzo macroproge­tto, sempre un treno, il transistmi­co, è una linea ferra-

Gli scontri La polizia ha arrestato 98 persone che provavano a passare in California

ta di che dovrebbe unire il Pacifico con l’Atlantico. Per quanto riguarda la missione “estera”, invece, si tratterebb­e di rendere flessibili le richieste migratorie per facilitare ai centroamer­icani l’otteniment­o dei permessi. Il piano dei visti per i lavoratori stranieri saranno ispirati al modello per che ha adottato il Brasile per gli haitiani. Visti umanitari da un anno, ma rinnovabil­i. I malpensant­i già vedono in questo una copia del “Piano Puebla Panamá ”, la zona di libero commercio da Panama agli Usa che cercò di aprire l’ex vicepresid­ente Vicente Fox (2000-2006), ma che venne abbandonat­o per diversi punti di difficile risoluzion­e. L’uni- ca arma che il Messico possiede in questo momento per ottenere la firma di Trump al “nuovo piano Marshall” è la sua missione di filtro all’immigrazio­ne illegale, ovviamente. Posto che questo si presenta ogni giorno di più come un ruolo difficile da svolgere per il Paese centrameri­cano.

NELLE ULTIME settimane la crisi migratoria ha spinto 500 persone delle 7000 arrivate con la carovana dall’Honduras, a cercare di oltrepassa­re il confine con la California.

La situazione più grave si è verificata domenica alla frontiera di Tijuana appena riaperta, dove la guerriglia con la polizia che ha lanciato lacrimogen­i e palle di gomma contro i migranti ha portato all’arresto di 98 persone che ora verranno rimpatriat­e.

 ??  ??
 ?? LaPresse ?? Lacrimogen­i Durante la giornata di domenica, i migranti che hanno provato a scavalcare la frontiera di San Ysidro sono stati respinti con lacrimogen­i e palle di gomma
LaPresse Lacrimogen­i Durante la giornata di domenica, i migranti che hanno provato a scavalcare la frontiera di San Ysidro sono stati respinti con lacrimogen­i e palle di gomma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy