Centrodestra nel caos: Salvini dà buca a Silvio
Clandestini Il vicepremier per non irritare Di Maio diserta il vertice a casa di B. A sua volta l’ex Cavaliere manovra col Giglio Magico per un fronte del Sistema
Anche in politica spesso la forma è sostanza. E così capita che un incontro possa acuire tensioni, allargare incrinature, generare incomprensioni.
È il caso dell’a pp u nt amento di ieri del centrodestra. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni dovevano vedersi all’ora di pranzo, a Milano, nell’abitazione milanese dell’ex Cavaliere, in via Rovani 2. Luogo a suo modo leggendario, perché è qui che, 25 anni fa, venne per la prima volta messo nero su bianco, davanti a un notaio, la prima bozza di quella che divenne poi Forza Italia. Salvini, come capita sempre da mesi, voleva mantenere l’incontro top secret, per non creare ulteriori tensioni nel suo rapporto con Luigi Di Maio. Qualcuno, però, spiffera l’appuntamento ai cronisti, le agenzie battono la notizia e il leader leghista non la prende bene. Dopo una breve riflessione, decide di dare buca e non andare. Manderà Giancarlo Giorgetti. A quel punto, però, sono gli altri partner di centrodestra a irritarsi, specialmente Fratelli d’Italia.
SI DOVEVA parlare di elezioni regionali. E infatti se n’è parlato, ma senza chiudere su nulla. Incontro interlocutorio, come si dice in questi casi. “Sono stati fatti passi avanti nella giusta direzione”, ha detto Antonio Tajani. “È andata benino”, butta lì Giorgetti. In realtà sui candidati non si è chiuso perché su alcuni nomi restano forti perplessità. Su Marco Marsilio, per esempio, candidato di FdI in Abruzzo: il suo nome paracadutato da Roma non convince gli alleati. Ma si discute anche sui possibili candidati forzisti in Basilicata. Più certezze ci sono verso la candidatura di Christian Solinas per la Lega in Sardegna, anche se Berlusconi sperava di spuntarla nell’isola.
Torniamo al forfait di Salvini. Pare che il ministro dell’Interno avesse chiesto espressamente agli alleati di tenere segreto l’incontro per “non alimentare ricostruzioni fantasiose del summit, magari in funzione anti- Di Maio”, si dice dalla Lega. Uscita la notizia, il leghista ha preferito non farsi vedere. Poi, però, i due si sono sentiti al telefono. “Tra Salvini e Berlusconi c’è stata una lunga e cordiale telefonata in cui si sono confrontati su temi e nomi da proporre alle prossime regionali”, si fa sapere. Insomma, per telefono va bene, ma meglio evitare di vedersi.
Quella di ieri non è però una novità: da tempo il leader leghista porta avanti l’alleanza di centrodestra in maniera carbonara, tenendo segreti, per quanto possibile, summit e incontri con Berlusconi. E a volte c’è pure riuscito: secondo alcune fonti, Silvio e Matteo negli ultimi mesi si sarebbero visti un numero di volte superiore rispetto alle notizie ufficiali. “Non sapevamo che il vertice dovesse restare segreto. Non capisco perché Salvini dovrebbe vergognarsene, ma evidentemente sta passando un momento di grande difficoltà al governo coi 5 Stelle. Vorrà dire che la prossima volta chiederemo il permesso a Di Maio”, osserva Ignazio La Russa.
In effetti le difficoltà ci so- no. A partire dalle tensioni sulla manovra. Non è un mistero che proprio in queste ore Lega e 5 Stelle stiano cercando di trovare soluzioni che tentino di andare incontro alle richieste di Bruxelles. Anche riscrivendo parti della manovra o emendamenti a essa. Chiaro, quindi, che ogni stormir di fronde possa gene- rare incomprensioni che rischierebbero di avere ricadute sui provvedimenti. Tutto, poi, condito dalle voci su possibili nuove maggioranze di cui da giorni si vocifera in Parlamento. Ovvero una riedizione del centrodestra vecchia maniera, con Salvini premier e il supporto di una cinquantina di nuovi Responsabili da pescare soprattutto tra le file dei grillini.
PROSPETTIVA che al momento la Lega esclude, ma che solletica invece l’ex Cavaliere. Il quale, tramite i forzisti sul territorio, sta soffiando sul malcontento leghista nelle regioni del Nord, dove è in continua crescita la protesta per un’alleanza di governo giudicata deleteria per l’economia del Paese. “Meglio non dare a Di Maio nessun argomento cui appig l ia r s i”, avrebbe detto ieri Salvini a Berlusconi per giustificare il mancato incontro.
In queste convulse giornate si parla anche di un possibile avvicinamento tra renziani e forzisti, per dare vita a un nuovo soggetto anti populista. “Renzi e Berlusconi insieme? Ognuno farà le sue scelte…”, ha commentato ieri, in proposito, Matteo Salvini.
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