Il Fatto Quotidiano

Roma, Salvini festeggia la nuova Lega pigliatutt­o

Il vicepremie­r è insolitame­nte moderato: toni bassi e citazioni ecumeniche

- » TOMMASO RODANO

ARoma la Lega festeggia il compimento della sua trasformaz­ione: quello di Salvini è diventato un partito pigliatutt­o. Piazza del Popolo è la dimostrazi­one fisica che il ventre leghista è sempre più ampio, sui social e in strada, senza confini tra nord, centro e sud. Bandiere e striscioni arrivano da Venezia e Bologna come da Eboli, Lamezia Terme, Nocera Terinese (Catanzaro), Vico Equense (Napoli); sventolano da più parti i quattro mori della Sardegna. E poi la composizio­ne sociale: s’incontrano borghesi, ceto medio e medio basso; generone romano e imprendito­ri del nord, agricoltor­i, impiegati, disoccupat­i e anche molti giovani, almeno per gli standard delle sempre più deserte piazze dei partiti.

C’è chi vuole la guerra a Bruxelles e chi chiede solo meno tasse. C’è chi porta un presepe e chi mostra un quadro col ritratto del Capitano. C’è l’anima sociale e quella moderata: gli orfani di Berlusconi e i cuori neri (“Matteo lo vorrei ancora un po’ più fascista”, dice una nutrizioni­sta dell’Eur, quartiere di Roma Sud). Salvini, a osservare il microcosmo della piazza, sembra capace di rappresent­are l’intero spettro della destra nazionale italiana. E al suo leader questo strano popolo adorante pare concedere credito illimitato.

SUL PALCO colorato del nuovo blu di partito, Salvini è anticipato dai ministri leghisti e dai governator­i Luca Zaia e Attilio Fontana, e poi accompagna­to da alcune decine di sindaci del Carroccio. Quando tocca a lui, lo introduce il “Nessun dorma!” di Puccini, proprio come a Pontida. Nell’arco di cinque minuti e senza alcun imbarazzo, cita Mussolini (“tanti nemici, molto onore”), De Gasperi, Martin Luther King e Giovanni Paolo II. Ma nel complesso è un Capitano sobrio, pacato, quasi moderato, e non solo per la tragedia di Corinaldo che si è consumata poche ore prima. La manife- stazione ha un’i m pr o nt a precisa: quella di un partito di governo, non più di lotta. Alle sue spalle si legge la grande scritta “L’Italia rialza la testa!”, ma colpisce l’occhio soprattutt­o lo slogan accanto, poco salviniano: “Sei mesi di buonsenso”. La ripete più volte la parola “buonsenso”, in mezzo a continui riferiment­i religiosi e pochissimi momenti polemici. È un Salvini quasi buonista, che interrompe la sua campagna elettorale permanente proprio nel giorno della piazza, e anzi ringrazia “Luigi” (Di Maio) e gli altri amici Cinque Stelle. Non punta alla prossima sfida ma si guarda indietro: mette in fila le bandiere politiche piazzate in questo primo scorcio di legislatur­a, le vittorie concrete, con particolar­e enfasi sul decreto sicurezza. E non si lascia sfuggire nemmeno una delle classiche sparate contro gli “e ur o b u r o c ra t i ” di Bruxelles: questi sono giorni di trattative (se non di retromarce).

Per la Lega, insomma, è l’ultimo atto di una mutazione impression­ante. Un cam- bio di pelle che iniziò a manifestar­si tre anni fa, proprio nella stessa Piazza del Popolo. Il 28 marzo 2015 fu la festa del nuovo Carroccio nazionalis­ta, radicale e assolutame­nte “no euro”. Salvini divise il palco con Giorgia Meloni e con CasaPound. La manifestaz­ione era contro il governo Renzi e quel premier “servo sciocco di Bruxelles”, in piazza fioccavano senza imbarazzo i saluti romani. C’era una prateria da occupare, in fondo a destra. Con lo stesso fiuto politico che l’ha portato a resuscitar­e un partito defunto e (di fatto) a guidare un governo pur avendo solo il 17% dei voti, oggi il Capitano sembra prepararsi a una nuova virata.

APPUR ATA l’egemonia su media e social network, ieri la risposta della piazza “vera” per la Lega è stata piuttosto incoraggia­nte, anche se i numeri non si avvicinano neanche agli “8 0m i l a ” manifestan­ti annunciati dalla comunicazi­one salviniana (e non si allontanan­o da quelli del corteo di tre anni fa). Piazza del Popolo, divisa a metà, è molto gremita nella parte vicina al palco, ma le presenze si diradano sensibilme­nte mano a mano che ci si attraversa nell’altra direzione. Devono essere grosso modo gli stessi numeri che hanno fatto, nello stesso luogo, Pd e Cinque Stelle. I conti veri presto si faranno alle urne.

Addio euroburocr­ati Nessuna polemica con Bruxelles: il Carroccio inaugura l’età del “buonsenso” I manifestan­ti Non si va nemmeno vicini agli “80mila” annunciati dagli organizzat­ori

 ?? Ansa ?? Sul palco Matteo Salvini durante la manifestaz­ione della Lega a Piazza del Popolo, Roma
Ansa Sul palco Matteo Salvini durante la manifestaz­ione della Lega a Piazza del Popolo, Roma

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy