Inferno all’una di notte La strage dei ragazzini nell’ex balera Anni 60
La tragedia Cinque giovani tra i 14 e i 16 anni e una mamma di 39 anni vittime del panico scatenato dallo spray al peperoncino in discoteca: 120 i feriti, 7 gravi
Le balaustre della porta di sicurezza sul retro della discoteca Lanterna Azzurra, nella campagna di Corinaldo, in provincia di Ancona, sono venute giù come fuscelli sotto il peso di un fiume di persone. Questo il frangente decisivo che nella notte tra venerdì e ieri ha provocato una strage di ragazzini. Il bilancio parla di sei vittime complessive: Daniele Pongetti, 16 anni, Asia Nasoni ed Emma Fabini, 14 anni tutti di Senigallia, Mattia Orlandi, 15 anni di Frontone e Benedetta Vitali, 15 anni di Fano. Circa 120 sono invece i feriti: sette in condizioni gravissime, ora ricoverati in prognosi riservata nell’ospedale regionale di Ancona.
IL BILANCIO delle vittime, purtroppo, potrebbe aumentare. Era di Senigallia anche Eleonora Girolimini, 39 anni, la sesta vittima. L’altra sera, assieme al marito aveva accompagnato uno dei tre figli, di 11 anni, al concerto del rapper Sfera Ebbasta; anche lei è stata schiacciata nel cedimento delle due recinzioni in ferro obsolete, ricoperte da arbusti. Mancano una manciata di minuti all’una, quando qualcuno, forse una ragazza minorenne, stando agli inquirenti, inizia a spruzzare dello spray urticante al peperoncino. Presto all’interno, poi fuori dalla porta di servizio utilizzata dai fumatori, si scatena l’inferno.
Le decine di giovanissimi che già si trovavano all’esterno, osservano la massa umana sprofondare di un paio di metri dopo il cedimento delle balaustre. Continuano a bere, scherzare, fumare e ridere, come se niente fosse accaduto. Nessuno si è reso conto della tragica situazione. Decine di corpi che si ammassano, uno sopra l’altro. Solo le grida e i lamenti delle persone coinvolte, alcune già in fin di vita, riescono a scuotere quei ragazzini in arrivo da ogni parte della regione per godersi una serata di trap.
Un’ora più tardi, al nostro arrivo, la scena dell’orrore dal retro della discoteca, nata alla fine degli anni ’60 come balera, si è trasferita sul piazzale opposto, davanti all’ingresso. Sul retro della disco resta solo un cimitero di calzature, quelle perse dai feriti. Una dozzina di équipe mediche del 118, composte da medico, infermiere e, se necessario, aneste- sista, si occupa dei feriti più gravi, tra manovre rianimatorie e stabilizzazioni. Lì a fianco i soccorritori hanno posato un lenzuolo sopra i corpi delle vittime. Una, due, fino a sei.
Sembrano le immagini scioccanti post attacco alla scuola di Columbine, con schiere di ragazzine singhiozzanti e maschi adolescenti decisi a farsi giustizia da sé. Si respira tensione. Verso le 2.30 i carabinieri accompagnano un ragazzo dentro la stanza scelta per ascoltare i testimoni. La cosa non passa inosservata e subito il fronte più agitato inizia a scagliarsi contro il sospetto di aver innescato la fuga impazzita, rischiando il lin- ciaggio: “È stato lui a spruzzare lo spray al peperoncino!” urla un giovane in maniche corte e il viso incattivito mentre cerca di farsi spazio tra i carabinieri che, a fatica, riescono a tenere a bada lui e un gruppo di esagitati. Pochi minuti dopo è un ufficiale, appena uscito dalla stanza, a gettare acqua sul fuoco: “Non è sta- to lui, non c’entra niente”. Iniziano ad arrivare i genitori, i parenti stretti.
E SONO scene strazianti. Per consentire un intimo e irreversibile saluto ai propri cari, distrutti, membri delle forze dell’ordine dei soccorsi si stringono a cerchio, abbracciandosi. Nel frattempo le in- dagini – condotte dal procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli, da quello del Tribunale dei minorenni Giovanna Lebboroni e dal Procuratore generale Sergio Sottani – sono entrate nel vivo e si muovono seguendo due tronconi. Da una parte mettere le mani su chi ha spruzzato il peperoncino; gli inquirenti hanno reperito nella discoteca una bomboletta sospetta e presto potrebbero chiudere il cerchio su chi l’ha azionata, anche se il locale è privo di telecamere di sorveglianza.
IL REATO ipotizzato, in questo caso, sarebbe quello di morte come conseguenza di altro reato. Dall’altra il sovraffollamento di pubblico rispetto alle norme di legge e qui i gestori della discoteca rischierebbero l’omicidio colposo. Il locale è stato posto sotto sequestro.
Adesso qualcuno dovrà spiegare agli inquirenti come mai i gestori della Lanterna Azzurra di Corinaldo abbiano venduto circa 1.400 biglietti
Alle due e mezza
Un adolescente rischia il linciaggio, ma gli inquirenti sospettano di una ragazza Oltre 1.400 ticket
Il locale avrebbe venduto più del doppio dei biglietti consentiti I gestori negano