Itunes, social e 10 mila euro a “ospitata”: il successo Trap
Sfera Ebbasta è l’artista italiano più rappresentativo del genere musicale “trap”, una evoluzione del rap nata all’inizio degli anni 2000 negli Usa. Il suo singolo “Tran Tran” ha 61 milioni di visualizzazioni su YouTube, il suo ultimo album Rockstar è triplo disco di platino grazie soprattutto ai download da Itunes (bambini e adolescenti per lo più, che fanno poi ore di fila nei megastore per scattare un selfie con il proprio idolo). Sono infatti i social network l’habitat naturale dei trapper – non a caso molti sono contrattualizzati da nuovi brand internazionali della moda come Supreme e Off-White per le sponsorizzazioni – luoghi virtuali dove avviene la diffusione orizzontale di contenuti tra YouTube, Spotify e soprattutto Instagram ( Sfera ha quasi 2,5 milioni di follower), e dove il loro target, adolescenti e preadolescenti, passa la maggior parte del tempo libero.
“QUESTO GENERE musicale ha molti più fan tra i preadolescenti di quanti non ne avesse il rap, le foto di Sfera e le copertine dei suoi dischi ricordano l’estetica dei cartoni animati, i testi sono semplificati nei contenuti e nella scelta delle parole, i trapper non usano le figure retoriche che invece erano la caratteristica distintiva del rap”, spiega Claudio Biazzetti, che scrive di musica trap per Rolling Stone . Nonostante le visualizzazioni, le posizioni in classifica e le collaborazioni con brand della moda, Sfera Ebbasta guadagna soprattutto con i live. Non solo veri e propri concerti, con tutti i controlli all’ingresso che sono previsti per i grandi eventi, ma soprattutto tappe capillari in ogni provincia, “ospitate” in piccoli locali e discoteche. “I tour dei trapper sono massacranti, fanno più di mille date, guadagnando anche 10 mila euro per una serata in discoteca, dove non sono previsti controlli delle borse”, continua Biazzetti. Altrimenti si sarebbero accorti dello spray al peperoncino…