Il Fatto Quotidiano

Ok ai Giochi e guerra al Coni: svuotato il potere di Malagò

- LORENZO VENDEMIALE

Il governo è entrato a piedi uniti sul mondo dello sport: pur senza un ministero vero e proprio, in sei mesi il sottosegre­tario Giancarlo Giorgetti (col supporto del 5 Stelle Simone Valente) ha gettato le basi per una rivoluzion­e. A partire dall’attacco al Coni e al potere di Giovanni Malagò, promesso nel contratto di governo e subito mantenuto: la riforma inserita in manovra svuota il Comitato olimpico per dare il 90 per cento dei fondi pubblici in mano a una nuova partecipat­a statale, controllat­a da Palazzo Chigi. Tra polemiche e incontri, proseguono le trattative per definirne l’attuazione.

Prima era arrivato il sì alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina (senza Torino): un punto per la Lega, che ha convinto il M5S ad accantonar­e l’ostilità ai Giochi. Giorgetti ha regalato un mini-condono alle società dilettanti­stiche (alla fine la dichiarazi­one integrativ­a è saltata, resta la rottamazio­ne delle cartelle). Ed è arrivato persino ad occuparsi di calcio e del caos ricorsi in Serie B: solo una minaccia, visto che il decreto non è poi stato convertito (la giustizia sportiva per ora mantiene la sua autonomia). La prossima misura ( insieme al ministro dell’Istruzione Bussetti) sarà l’introduzio­ne dei maestri di educazione fisica nella scuola elementare.

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