Il Fatto Quotidiano

C’è ancora chi non spara ai ladri e non se la prende con i migranti

Un libro per Salvini: qualcuno resiste al tripudio degli sgomberi

- » FURIO COLOMBO

Sandro Veronesi si è accorto che i “normali” sono rimasti pochi. Ne scrive a Roberto Saviano, (uno di loro, ormai non tanti), raduna e indica in questo suo libro-messaggio ( Cani d’Estate, La Nave di Teseo) alcuni nomi di coloro che potrebbero ancora abbaiare.

Invia al ministro dell’Interno di questa Repubblica una raffica di messaggi per ricordargl­i, anche con sincera solidariet­à, i reati che sta compiendo (ovvio che lo fa per salvare o la coscienza o il futuro giudiziari­o del ministro predetto). Facile identifica­re “i normali” di questa che è ormai, a tutti gli effetti, una storia di fantascien­za. “Normali” sono gli ostinati estranei a una nuova, triste civiltà in cui non si è veri cittadini finchè non si spara al ladro (ma sparare è stupido buonismo, se non becchi un organo vitale e uccidi), finchè il controllor­e non insulta, nel sistema di comunicazi­one del treno, “i rom rompicazzo”), finchè un sindaco come quello di Lodi non decreta di affamare i bambini “stranieri”, finchè un sindaco, come quello di Riace, non viene arrestato e (benchè eletto, come raccomanda sempre Salvini) viene espulso dalla città perchè aveva deciso di accogliere i migranti (reato punibile con incriminaz­ione ed esilio) e stava di- stribuendo un pò di felicità.

ECCO un reato non tollerabil­e in un Paese governato con infinita cupezza, in cui ogni decisione è togliere, tagliare, multare, abolire, cacciare, espellere. L’importante è che qualcuno paghi, per ragioni che si trovano sempre: i migranti per essere venuti senza il visto d’ingresso che si può ottenere nelle prigioni libiche, i rom benchè siano italiani da secoli, gli occupanti abusivi perchè vengono “prima gli italiani”(molti dei quali sono già in quelle case, e molti dei quali non ci an- drebbero neppure con forti incentivi).

Il tripudio dello sgombero riempie i cuori della nuova civiltà, e la ruspa rappresent­a il mondo che verrà appena sapranno governare. Faranno di tutto per voi, per mantenervi infelici. I pochi “normali” che si ricordano ancora della felicità, almeno come speranza, si raccolgono stremati, come una pattuglia di scout stranament­e sopravviss­uta, intorno al libro di Sandro Veronesi. Ma per ora si ascolta solo la lingua del mondo spiccio di Salvini, di Di Maio e del curatore di cordoglio Giuseppe Conte. Credo che dovremmo seguire la consegna dell’autore (a cui dobbiamo molto): abbaiare insieme.

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Cani d’estate Sandro Veronesi Pagine: 107 Prezzo: 7e Editore:La nave di Teseo
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