Ecco i gilet gialli, come i Bagaudi della Gallia antica
La Francia, antica Gallia, è sempre stata terra di ribellioni, sedizioni, sommovimenti. Nell’antichità fu teatro delle famose rivolte dei Bagaudi ( bacaudae, termine probabilmente derivato dal bretone bagad indicante “banda”,“truppa”), che infiammarono il nord sino alle sponde della Loira impegnando severamente l’impero romano. Alla base del movimento dei bacaudae stava la grave crisi economica nelle cui spire era finita anche l’antica prosperosa provincia della Gallia nei secoli III-IV d.C. I bacaudae, formati essenzialmente da masse rurali, pastori ed ex-militari, impoveriti dalla crisi e dal regime fiscale romano, reagirono contro le autorità imperiali. Numerose furono le rivolte, praticate mediante guerriglia.
Una prima fiammata fu spenta da Massimiano, generale romano di fiducia di Diocleziano, e a questa ne seguirono altre. Nel 407 d.C., i bacaudae costrinsero il generale Saro a consegnare il botti- no raccolto nella campagna di Gallia per un passaggio sicuro attraverso i passi alpini da loro controllati. Nel 451 d.C., i loro capi Eudossio e Timastione cercarono un alleato addirittura in Attila e nei suoi feroci Unni. Oggi, le immagini della Parigi sconvolta dalla rivolta dei gilet gialli colpiscono drammaticamente. C’è qualcosa di profondo che si sta muovendo e non tutto sembra all’insegna di rivendicazioni di spazi più larghi di democrazia e di partecipazione. Parigi, simbolo europeo dei diritti civili, della tolleranza, della libertà, rischia di perdere questi connotati e diventare la capitale della strategia della paura. E, si sa, dopo la caduta dell’impero romano i secoli non furono affatto radiosi.