Il Fatto Quotidiano

Tesoriere indagato e gaffe Hezbollah: M5S contro Salvini

ASENSO UNICO In Israele

- » FABIO SCUTO

Il ministro dell’I nt e rn o Matteo Salvini ha definito “intense” le sue 24 ore di visita in Israele. Piene di incontri, spostament­i, strette di mano. In attesa dell’incontro con il premier Benjamin Netanyahu di oggi e della visita allo Yad Vashem, il vicepremie­r italiano ha speso buona parte della sua giornata in un giro nel nord di Israele, dove è arrivato con un elicottero dell’Idf che l’ha trasferito direttamen­te dall’aer op or to Ben Gurion alle pendici delle colline dove corre la linea del cessate-il-fuoco con il Libano, uno dei confini più incandesce­nti del Mediorient­e.

L’ansia di mostrare che il vicepremie­r non è uno che perde tempo gli fatto fare due gaffe nell’arco di pochi minuti. Le foto che ha immediatam­ente twittato ritraevano “persone della sicurezza isra elia na” che lo accompagna­vano il cui volto non può essere mostrato, e la gran parte delle immagini è stata rapidament­e rimossa. Poco dopo ha rilasciato una fiammeggia­nte dichiarazi­one su Hezbollah che ha definito “terroristi islamici”, dimentican­do – come ha invece ricordato la Difesa – che il movimento islamico è il padrone del Libano, dove alcune migliaia di soldati italiani partecipan­o alla missione Unifil, appena dall’altra parte di quel confine, e difendono con orgoglio il loro ruolo super partes.

LA MOSSA ISRAELIANA­fa parte dello sforzo delle autorità israeliane per sensibiliz­zare sulla minaccia rappresent­ata dai tunnel Hezbollah scavati tra il sud del Libano e il nord di Israele. La settimana scorsa, Netanyahu ha informato un gruppo di diplomatic­i stranieri, incluso l'ambasciato­re italiano, proprio sull'operazione dell'esercito israeliano per distrugger­e quei tunnel.

Apparentem­ente consapevol­e della sfida che deve affrontare la sua visita, la squadra di Salvini ha ingaggiato il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche, Noemi Di Segni, per unirsi a lui durante il viaggio in Israele. La mossa, che alcuni vedono come un tentativo di dare legittimit­à a Salvini, probabilme­nte farà infuriare alcuni membri della comunità ebraica che si oppone alla visita. La Lega di Salvini è fermamente filo-israeliana e, sfidando la pratica dell'Ue se non la politica ufficiale, la sua visita non include un incontro con un rappresent­ante palestines­e. Glissa la domanda in serata durante un incontro con i giornalist­i. “Ho scritto personalme­nte al presidente dell’Anp Abu Mazen, e conto presto su un’altra occasione per sentire anche la parte palestines­e”. Definisce “squalifica­ta” l’Unione europea – troppo filo araba – ma spera che israeliani e palestines­i si vengano incontro”, così come ha annunciato che “r if l et t e rà ” sulla possibilit­à di spostare l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemm­e come hanno fatto gli Stati Uniti. “Per ora”, ha aggiunto sorridendo, “non è nel programma di governo”.

La realpoliti­k è fatta anche di strappi. Uno lo ha compiuto il presidente Reuven Rivlin che ha ricevuto una richiesta per un incontro ma non ha voluto incontrare Salvini. Stando al suo portavoce è dovuto a “problemi di programma”, non al “p ro t ocollo”. Ma Rivlin ha recentemen­te preso una posizione forte contro i partiti “fascisti” in Europa, indipenden­temente dalla loro posizione su Israele.

La visita di Salvini arriva sulla scia di numerosi incontri che Netanyahu ha tenuto con leader che sono associati per le loro posizioni all'estrema destra in tutto il mondo. Recentemen­te, il presidente cecoMilos Zeman ha visitato Israele e ha promesso di trasferire l'ambasciata del suo paese in Israele a Gerusalemm­e. Ma il suo governo è contrario e lui non ha autorità per decidere. In settembre era venuto in Israele il presidente filippino Rodrigo Duterte. A luglio c’era l'ungherese Viktor Orban. Un mese prima un altro sovranista, il cancellier­e austriaco Sebastian K u r z . N e t anyahu ha poi recentemen­te dichiarato che parteciper­à alla cerimonia del giuramento del presidente brasiliano eletto Jair Bolsonaro, certo non un campione di libertà e democrazia. “Gerusalemm­e è diventata una fabbrica per rilasciare certificat­i di perdono ai nazionalis­ti di tutto il mondo”, ha scritto Haaretz nel suo editoriale, “che in cambio del sostegno al governo Netanyahu ricevono indulgenza per le loro espression­i scandalose su ogni altra questione”.

MATTEO SALVINI

In Libano ci sono terroristi islamici. Conto in un’altra occasione per sentire anche la parte palestines­e

 ?? IDF ?? L’esercito Un’immagine del viaggio di Matteo Salvini in Israele
IDF L’esercito Un’immagine del viaggio di Matteo Salvini in Israele

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