VOLEVA IL MANDATO PER L’EUROPA LEAGUE
ILMOMENTO è delicato: la manovra del popolo è nelle grinfie di Bruxelles; quel bel numeretto (il 2,4%) ostentato agli elettori come simbolo della ribellione alle ultradecennali prepotenze degli euroburocrati già non esiste più. Solo sabato scorso, il Nostro in piazza del Popolo chiedeva “il mandato a 60 milioni di italiani” per trattare con l’Europa. Si deve essere stufato presto: a spupazzarsi Juncker e Mo- scovici come noto ci sono Conte e Tria. E il Capitano? Lui è volato ad Atene per vedere la partita del Milan. Comprensibile lo stress e il bisogno di evadere (di nuovo) dal Viminale, ma l’immagine di un ministro dell’Interno e vicepremier che il giovedì pomeriggio molla tutto e va in trasferta con la sciarpa rossonera al collo, è un po’ al limite, diciamo. Abbastanza ardita pure per gli orari lassi di un dipendente pubblico. A qualcuno – ne siamo sicuri – il Salvini tifoso piacerà tantissimo, vicino al popolo (vola con Ryanair) e alle sue passioni. A Gattuso e Higuain, che dopo le abbastanza frequenti sconfitte milaniste si devono sorbire le sue esagitate analisi tecniche, piacerà di meno. Se non altro la trasferta nell’Atene oppressa dalle cure della Troika chiarisce un aspetto delle priorità politiche del Capitano: quando parla di Europa, intende l’Europa League.