Il Fatto Quotidiano

L’Anticristo è tra di noi: lo dicono i cardinali di destra contro il papa

Tiene banco l’Apocalisse, tra libri che finiscono in burletta (quello di Ceresani) e l’opposizion­e antibergog­liana

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Fervono le polemiche, e il dibattito, sull’ormai noto tomo apocalitti­co di Cristiano Ceresani, uomo di mondo e di aperitivi nel centro di Roma nonché capo di gabinetto passato con disinvoltu­ra dalla renziana Maria Elena Boschi al cattolico integralis­ta Lorenzo Fontana, ministro della Lega anti-gay. Il risultato è che Ceresani ha fatto scadere a burletta, per le critiche ricevute, una quistionce­lla che invece è seria perché costituisc­e uno dei pezzi forti della bagarre anti-bergoglian­a scatenata da tre anni dalla falange clericale di destra, non solo italiana.

Personaggi come il rotondo cardinale Raymond Leo Burke, capofila dei tradiziona­listi, sono convinti che a causa di Francesco la la Chiesa stia vivendo un tempo decisivo, secondo quanto scritto dal paragrafo 675 del Catechismo cattolico, che vale la pena rileggere interament­e vista l’attualità del tema.

ECCOLO: “Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzio­ne che accompagna il suo pellegrina­ggio sulla terra svelerà il ‘mistero di iniquità’ sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianism­o in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne”.

Per gli anti-bergoglian­i segni dell’Anticristo sono per esempio le aperture ai divorziati o la tolleranza per i “sodomiti”. Burke non è solo. Anche il cardinale olandese Willem Eijk, arcivescov­o di Utrecht, parla di Anticristo a proposito dell’ultima polemica che divide il papa dai suoi oppositori: quella sull’intercomun­ione, ossia la possibilit­à dei protestant­i di ricevere l’Eucaristia. Per lui, “il successore di Pietro manca di trasmetter­e fedelmente e in unità il deposito della fede... non posso non pensare al 675 del Catechismo”. Appunto.

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