Il Fatto Quotidiano

Veneto, Zaia presenta il conto a Salvini su autonomia e alluvioni

Il governator­e punta su Roma per avere 700 milioni in più per i danni del ciclone

- » GIUSEPPE PIETROBELL­I E FERRUCCIO SANSA

“I 50 mila euro per i presepi nelle scuole li hanno trovati subito. E anche i soldi per la Confratern­ita del Baccalà. Ma per la montagna bellunese ferita dall’alluvione neanche un euro”. Manuel Brusco, veronese e capogruppo M5S in consiglio regionale a Venezia, attacca la giunta della Regione Veneto diventata un monocolore leghista, dopo che Elena Donazzan ha lasciato Forza Italia. “Ammetto che nell’emergenza la Regione si è mossa con efficienza, ma il governator­e Luca Zaia, nominato commissari­o, non ha riferito in aula. La maggioranz­a ha approvato il bilancio rigettando gli emendament­i delle opposizion­i che chiedevano stanziamen­ti specifici”.

Il ciclone che a novembre ha colpito le montagne venete ha seminato distruzion­e. Paesi isolati, frane, strade e boschi devastati. In poche settimane il conto dei danni è salito a un miliardo e 769 milioni, mentre Zaia inizialmen­te aveva parlato di un miliardo. L’elenco è stato inviato alla Protezione civile e a vari ministeri, che lo dirotteran­no all’Ue chiedendo l’attivazion­e del Fondo per le emergenze comunitari­e. Si parla di 105 milioni per servizi pubblici e infrastrut­ture; 838 milioni per rifare ponti, strade e opere idrogeolog­iche; 154 per la sicurezza da valanghe e 160 per i danni ai privati. Per i boschi servono 380 milioni, più altri 130 per la viabilità silvo-pastorale.

Venezia, sostengono le opposizion­i, scarica tutto sullo Stato, in un momento cruciale della dialettica tra Venezia e Roma per il ri- conoscimen­to dell’autonomia. Il consiglier­e regionale Graziano Azzalin (Pd) attacca: “Nessuna risorsa straordina­ria per una tragedia senza precedenti. Eppure la Giunta ha il coraggio di vantarsi di un bilancio tax-free”. Perplesso anche il parlamenta­re bellunese Roger De Menech (Pd): “Molti operatori sono intervenut­i subito. Hanno lavorato settimane. Ma adesso sono preoccupat­i perché devono essere pagati. Zaia pare avere puntato molto su Roma che evidenteme­nte gli ha dato rassicuraz­ioni. Ma per i disastri di 2010 e 2014 la Regione impegnò subito delle risorse”.

IL GOVERNATOR­E leghista si è sempre vantato di non aver imposto addizional­i Irpef ai veneti. Anzi, nel braccio di ferro con Roma sulle tasse, quando è stato nominato commissari­o dell’emergenza ha proposto: “Lo Stato ci lasci l’acconto dell’Irpef pagata dai veneti e la impieghere­mo per l’alluvione. Se lo Stato ci desse l’1% di quanto viene versato, noi avremmo le maniglie d’oro”. Dopo l’attacco frontale dem, Zaia ha mandato in avanscoper­ta l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin: “Abbiamo aperto subito oltre 160 cantieri per 30 milioni. Poi 15 milioni per gli impianti a fune. Altri 10 milioni destinati alle aziende. In totale 55 milioni impegnati direttamen­te. Di cosa parla l’opposizion­e?”. L’assessore usa parole di riguardo verso il governo: “Lo Stato non ci ha mai lasciati soli. Ha stanziato 53 milioni per le prime spese in emergenza, poi 525 milioni nella finanziari­a statale, successiva­mente 159 milioni di fondi per la difesa del suolo del ministero dell’Ambiente e da ultimo stiamo trattando per avere una fetta importante dei circa 2 miliardi per il dissesto idrogeolog­ico”.

Zaia aspetta l’autonomia come regalo di Natale, dopo il voto plebiscita­rio dell’ottobre 2017. Ma i giorni passano, nonostante a Roma ci sia un ministro vicentino come Erika Stefani.

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Ansa Governator­e Luca Zaia

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