Il Fatto Quotidiano

“Formazione e lavoro: così fermeremo l’emorragia”

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

“In Tunisia non ci sono solo galeotti e criminali. Per il resto non rispondo al ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, non ne ho bisogno ”. Parola di Sou ad Ab de rr ahim,54anni,d al 3 luglio primo sindaco donna della storia tunisina. Senza velo, è un pezzo portante di Ennahda, “Movimento della Rinascita”, il partito islamista guardato con scetticism­o dagli ambienti progressis­ti tunisini. Dal suo sfarzoso ufficio sul tetto del palazzo del Comune che domina sulla città parla della piaga migratoria ai rapporti con l’Italia. Sindaco, come pensate di combattere l’emorragia di giovani in fuga? Con il lavoro, la formazione. Un inquadrame­nto profession­ale per poi accompagna­rli alla piena occupazion­e. Ci sono stati troppi morti in mare, vite di concittadi­ni spezzate, questo deve finire.

Un’impresa facile?

No di certo, ma la storia ci darà ragione. Sono passati appena otto anni dalla cacciata di Ben Ali, siamo ancora in una fase di transizion­e.

Il grosso dei migranti arriva in Italia, che rapporti ha col nostro Paese?

Personalme­nte ottimi. Ai tunisini irregolari da voi dico di avere pazienza e di pensare al rientro qui, quando le condizioni saranno migliori.

Altri giovani hanno scelto la strada del jihadismo: vale lo stesso discorso?

Il peggio è passato. La sicurezza per noi è vitale e migliorerà.

Le banlieue, cosa intende fare al riguardo? Abbiamo progetti culturali, il degrado si combatte così. Anche se non riusciremo a risolvere tutti i problemi della città, sarò sempre vicino a tutti i tunisini.

Punta alla candidatur­a futura di primo ministro?

Per ora penso a fare il sindaco. Poco prima dell’elezione mi avevano offerto un ruolo da ministro, ho rifiutato. Finito il mandato vedremo.

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