B. sempre più solo: cucinato a fuoco lento dagli “alleati”
La foto abruzzese con Salvini e Meloni è già sfocata: Matteo nega il ritorno alla coalizione, Giorgia vuole svuotare i resti di Forza Italia
Se
photo opportunity doveva essere, è venuta assai sfocata. A più di un anno dall’ultimo incontro a tre in pubblico (una cena rabberciata ribattezzata “patto dell’arancino” prima delle Regionali siciliane), ieri Silvio Berlusconi,
Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono tornati a farsi vedere insieme.
CONFERENZA stampa unitaria a Pescara, a sostegno del candidato di centrodestra alle elezioni di dopodomani in Abruzzo, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, oriundo abruzzese, ovvero romano de Roma con avi di queste lande. Che è anche in testa nei sondaggi, tallonato però a vista dalla grillina Sara Marcozzi e dal dem Giovanni Legnini. L’attenzione era puntata, però, sulla politica nazionale, dove il centrodestra non esiste più e in pochissimi, anche all’interno di Forza Italia, ci credono ancora. A scanso di equivoci, Salvini mette subito le cose in chiaro. “La maggioranza di governo non è a rischio. Dove il centrodestra governa lo fa bene, ma il modello non è traslabile a livello nazionale. Faccio con orgoglio il ministro dell’Interno e intendo continuare per 5 anni”, afferma. Giusto per trasformare il sorriso di Berlusconi in una smorfia. “Il centrodestra è stato il recente passato, il presente e sono sicuro sarà anche il futuro. Quando torneremo insieme a Roma? Dovete chiederlo a Salvini…”, sospira l’ex Cav. Che ha mandato un messaggio anche dalle pagine del Corriere. “L’alleanza Lega-5 Stelle non può durare, non credo che il Carroccio voglia suicidarsi…”.
Il problema, però, è che il rapporto tra azzurri e padani è sempre più complicato. Anche a livello locale. In Piemonte, per esempio, Salvini non è convinto del candidato forzista Alberto Cirio e i suoi ragionano su un altro nome. Distanza rafforzata anche dai sondaggi. Uno interno al Carroccio, rivelato dalla Stampa, secondo cui la Lega da sola è al 30-32% ma se torna in coalizione col vecchio centrodestra scende al 25. Un altro, di Alessandra Ghisleri, secondo cui i lumbard crescono dell’1,5% al giorno e ora stanno quasi al 34. Numeri che fanno da calamita per molti forzisti, pronti ad abbandonare la baracca per saltare sul carro vincente. Per Berlusconi l’assedio agli azzurri è raddoppiato: prima c’era solo il fronte leghista, ora si è aperto anche quello con Giorgia Meloni. Anzi, “la signora Meloni”, come la chiama nell’intervista al Corriere. Segno di un’insofferenza profonda nei confronti dell’ex mi-
Partita locale Centrodestra avanti con Marsilio, al secondo posto sfida tra 5Stelle e Legnini
nistra della Gioventù che vuole un nuovo soggetto a destra e ha l’obiettivo di svuotare del tutto il partito azzurro. “Il centrodestra non potrà più ripresentarsi in futuro come l’abbiamo conosciuto. Noi stiamo lavorando per una sua ridefinizione”, ha ribadito pure ieri Giorgia, proprio davanti a B. E ai suoi Meloni non fa mistero di puntare, nel medio-breve, addirittura a superare Forza Italia. Insomma, ieri niente patto dell’arrosticino. Lo spiedino abruzzese, semmai, è andato di traverso a Silvio.