Il Fatto Quotidiano

Dai siti al controllo: il nodo della privacy

Piattaform­e centralizz­ate e accesso ai dati. Il garante: “Criticità”

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butaria, dal Pubblico registro automobili­stico e dalle altre amministra­zioni. Poi dai Comuni, almeno fino a quando non ci sarà l’Anagrafe nazionale, che dovranno verificare i requisiti di residenza e anche le movimentaz­ioni sulla carta del reddito. Ma non solo. Si legge nel decreto che “i centri per l’impiego e i Comuni segnalano alle piattaform­e dedicate l’elenco dei beneficiar­i per cui sia stata osservata una qualsiasi anomalia nei consumi e nei comportame­nti dai quali si possa dedurre una eventuale non veridicità dei requisiti economici, reddituali e patrimonia­li dichiarati e la non eleggibili­tà al beneficio”. Elenco che viene poi comunicato al l’Agenzia delle entrate e alla Guardia di finanza. Così come è scritta la disposizio­ne, osserva il garante, “attribuisc­e agli operatori dei centri per l’impiego e dei servizi comunali (e ai Caf, ndr) il monitoragg­io dei consumi e dei comportame­nti dei beneficiar­i”, attività che “presuppong­ono un massivo flusso di informazio­ni tra quelle assistite dalla maggiore tutela, ivi incluse quelle presenti nell’archivio dei rapporti finanziari, tra diversi soggetti pubblici”.

Inoltre, il passaggio di questi dati, la loro consultazi­one e finanche il mettere in comunicazi­one le banche dati pubbliche devono, dal 2018, sottostare alle regole del Gdpr, il regolament­o europeo per la protezione dei dati personali che, oltretutto, prevede la consultazi­one del garante nei casi in cui sia coinvolto l’uso, ancor più se massivo, dei dati personali. Non rispet- tarlo potrebbe generare ricorsi, sanzioni e blocchi. Anche a livello europeo.

I DECRETI attuativi dovrebbero quindi risolvere diversi punti deboli: garantire che la comunicazi­one tra i database sia sicura, che non ci sia accesso indiscrimi­nato alle informazio­ni sensibili, che l’accesso sia limitato ai dati necessari esclusivam­ente per il reddito di cittadinan­za, che le banche dati siano protette da attacchi alla sicurezza e, inoltre, che le regole sulla privacy e l’uso dei dati dei cittadini siano chiare e facilmente consultabi­li. “In particolar­e – scrive il garante – dovranno essere puntualmen­te definiti i presuppost­i per l’avviamento delle attività di monitoragg­io e individuat­i le tipologie di controllo, i criteri per la classifica­zione dei comportame­nti anomali, nonché i soggetti legittimat­i allo svolgiment­o di tali attività, le garanzie per gli interessat­i e i tempi di conservazi­one dei dati”.

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Ansa Il garante Antonello Soro
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