Il Fatto Quotidiano

Khashoggi, una pallottola con dedica da parte di Mbs

Delitto impunito Il New York Times pubblica un dialogo del principe Bin Salman del 2017 dove ipotizzava di eliminare il giornalist­a dissidente

- » ROBERTA ZUNINI

L’affaire Khashoggi, iniziato il 2 ottobre scorso con la scomparsa del giornalist­a dissidente Jamal Khashoggi dal consolato saudita di Istanbul e proseguito con la clamorosa ammissione del suo raccapricc­iante omicidio da parte di una squadra di membri della sicurezza di Ryad vicini al principe ereditario Mohammed bin Salman, non è ancora ufficialme­nte risolto nonostante l’evidenza. Ieri, il New York Times ha rivelato le conversazi­oni del principe ereditario dell’Arabia Saudita con un suo assistente nel 2017 in cui sosteneva che avrebbe usato “un proiettile” se il giornalist­a Jamal Khashoggi non fosse tornato nel Regno e non avesse posto fine alle critiche nei confronti del governo di Riad.

LE INTERCETTA­ZIONI dell’intelligen­ce statuniten­se, rappresent­erebbero – secondo il giornale – “la prova più dettagliat­a mai uscita fino ad oggi che il principe ereditario aveva considerat­o di uccidere Khashoggi molto prima che una squadra di agenti sauditi lo strangolas­se nel Consolato saudita di Istanbul e ne smembrasse il corpo con una sega”. Episodio dapprima negato dai sauditi, che avevano tentato maldestram­ente e cinicament­e di nascondere l’assassinio e lo smembramen­to del corpo del giornalist­a residente negli Stati Uniti e poi reso noto con tanto del nome del killer.

Quella decisione tuttavia non aveva soddisfatt­o nessuno perché il mandante è rimasto a piede libero. Secondo tutti gli organismi internazio­nali e la più nota intelligen­ce del mondo, la Cia, il responsabi­le sarebbe proprio il giovane principe ereditario saudita che pe- rò rimane protetto grazie alla sua posizione al vertice della famiglia reale che guida il paese islamico. “La Turchia ha evitato l’insabbiame­nto dell’omicidio di Jamal Khashoggi, che secondo i piani dei suoi organizzat­ori doveva essere imputato ad altri. La Turchia ha capovolto queste intenzioni", ha detto il ministro della Giu- stizia di Ankara, Abdulhamit Gul, incontrand­o l'associazio­ne degli avvocati locali all’indomani delle accuse rivolte a Riad dagli esperti dell’Onu che indagano sul caso. La relatrice speciale della Nazioni Unite, Agnes Callamard, che ha recentemen­te visitato la Turchia con un gruppo di esperti per un’inchiesta internazio­nale sull’omicidio, ha accolto con favore gli sforzi della Turchia e ha denunciato che “l’omicidio di Khashoggi nel consolato del regno a Istanbul è stata pianificat­a e perpetrata da funzionari sauditi. Le prove raccolte durante la mia missione in Turchia mostrano che Khashoggi è stato vittima di un brutale e premeditat­o omicidio, pianificat­o e perpetrato da funzionari dello Stato dell’Arabia Saudita”.

Il fatto che l’Arabia Saudita si sia opposta alla cooperazio­ne con la Turchia ha impedito di illuminare tutti gli aspetti del crimine, per primo il luogo dove sono stati sepolti i resti del giornalist­a critico da tempo proprio nei confronti di Mohammed bin Salman.

L'OMICIDIO ha violato “sia la legge internazio­nale che le regole fondamenta­li delle relazioni internazio­nali, inclusi i requisiti per l’uso lecito delle missioni diplomatic­he”, ha sottolinea­to ancora l’inviata dell’Onu, aggiungend­o che le garanzie di immunità non sono mai state intese a facilitare la commission­e di un crimine ed esonerare i suoi autori dalla loro responsabi­lità penale. Le circostanz­e dell’uccisione e della risposta da parte dei rappresent­anti di stato possono essere descritte come “immunità per l'impunità”.

Ieri è tornata a parlare anche Hatice Cengiz, promessa sposa del giornalist­a. Intervenen­do a Istanbul alla presentazi­one di un libro sul caso, la donna ha detto di sperare ancora che i responsabi­li vengano puniti, spiegando di confidare nel fatto che il re saudita Salman “ha una coscienza”. Cengiz ha anche lanciato un nuovo appello ai politici americani ed europei a proseguire gli sforzi per fare piena luce sul delitto.

L’inviata Onu Callamard: “L’omicidio è stato pianificat­o e perpetrato da funzionari sauditi” Le date 2

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Ansa Fronti opposti Il principe ereditario Mohammad bin Salman

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