Il Fatto Quotidiano

Caso Benalla, via capo scorta del premier

L’ex bodyguard di Macron, il “contratto russo” e la sua rete dentro la polizia

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Benallagat­e che imbarazza il presidente Macron da mesi ora coinvolge anche il suo primo ministro. Due nuove figure sono entrate in scena nelle ultime ore. La prima è è Chorkri Wakin, 34 anni, sergente maggiore dell’esercito francese e amico di Alexandre Benalla, l’ex consiglier­e per la sicurezza di Macron, licenziato l’estate scorsa per violenze al corteo del primo maggio. La seconda è Marie-Elodie Poitout, capo del servizio di sicurezza del premier, Édouard Philippe, e compagna di Wakin.

Dopo essere stata convocata dal capo di gabinetto di Philippe per rendere conto dei suoi legami con Benalla, la Poitout, che ha ammesso di conoscerlo dal 2017, si è dimessa. Wakin è stato a sua volta convocato dai superio- ri e sospeso a tempo indetermin­ato. Un’inchiesta per corruzione è stata aperta dal tribunale finanziari­o. Ma che hanno a che vedere i due con Benalla?

Chorkri Wakin avrebbe giocato un ruolo in quella che ormai viene chiamata la “vicenda del contratto russo”: secondo il giornale online Mediapart, Benalla, quando era ancora in servizio all’Eliseo, avrebbe negoziato un ricco contratto per la fornitura di servizi di sicurezza a un oligarca russo, Iskander Makhmoudov, vicino a Putin e sospettato di legami con la mafia.

A FINE LUGLIO, quando cioè era già indagato e fuori dall’Eliseo, Benalla è stato a casa della coppia, a Parigi, vicino al Trocadero. Marie-Elodie Poitout ha confermato l’incontro. Ma nella vicenda del contratto russo un altro per- sonaggio è implicato. A dicembre un bonifico di 294.000 euro era stato versato a Vincent Crase, ex gendarme riservista impiegato del partito La République en Marche. Il suo nome è già noto: Benalla e Crase erano stati ripresi nello stesso video mentre, il primo maggio, con insegne della polizia, picchiavan­o giovani in place de la Contrescar­pe, a Parigi. Sia Benalla che Crase erano stati licenziati al momento dello scandalo e indagati per violenze il 22 luglio. Il 26 luglio, per decisione della giustizia, non avrebbero dovuto parlarsi e invece nella conversazi­one telefonica, la cui registrazi­one è stata resa nota da Mediapart, i due parlano senza problemi di Macron: “Il capo ieri sera mi ha inviato un messaggio. Mi ha detto: ‘Te li mangerai. Sei più forte di loro, è per questo che ti avevo al mio fianco’ ”, dice Benalla. “Dunque il patron ci sostiene?”, chiede Crase. “Di più, è come un matto”. L’Eliseo ha poi smentito ogni contatto tra il presidente e Benalla. Crase e la sua società Mars sarebbero serviti come copertura per Benalla. Dopo lo scandalo però, sostiene Li bé ra ti on ,i due avrebbero creato una nuova società, con il nome di France Close Protection e stessa sede sociale della precedente. Nello stesso periodo, anche Wakin avrebbe fondato una società con Benalla: “Un veicolo finanziari­o per remunerare Wakin in relazione al contratto russo?”, si chiede il giornale. Coinvolto nello scandalo, l’ufficio del primo ministro ha assicurato: “Da noi totale trasparenz­a”.

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Falsi agenti Benalla e Crase in borghese negli scontri del 1° maggio

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