Il Fatto Quotidiano

LO STATO CHIEDA SCUSA A MANUEL

- ANTONIO PADELLARO 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano

“ROMA è piena di gente di merda come questa. Siamo nelle mani di zingari e camorristi e finché gran parte delle persone continuerà a sfondarsi di cocaina ‘ste merde continuera­nno a fare la bella vita. Siamo diventati una città di papponi, zoccole e tossici. Gomorra e Romanzo Criminale hanno fatto più danni della peste”. “8 OTTOBRE”, DALL’ACCOUNT INSTAGRAM DAGOCAFONA­L CON IL TITOLO “La giustizia del web”, il sito Dagospia ha meritoriam­ente raccolto, attraverso una sfilza di messaggi (abbiamo citato uno dei più moderati), quella che definisce “la pancia del Paese”. Qualcuno (“Una vita da tassista romano”) ha pubblicato, sotto all’immagine di Manuel Bortuzzo, un selfie di Lorenzo Marinelli e Daniel Bozzano, i due che gli hanno sparato alla schiena inchiodand­olo a una serie a rotelle. Ora, molti hanno avuto da ridire sul combinato disposto che accompagna il montaggio fotografic­o, e cioè: “Quando hai una vita meraviglio­sa. E incontri due coglioni che te la rovinano”. Infatti, rispetto all’espression­e “coglioni”, considerat­a troppo mite, si suggerisco­no una serie di sanzioni adeguate al delitto commesso dalla coppia di balordi di Acilia. Li vogliono “sepolti vivi” o “sulla sedia elettrica”, ma c’è chi preferireb­be la legge del taglione: per entrambi “il taglio netto della spina dorsale nello stesso punto”. È un documento che abbiamo definito meritorio, poiché alle istituzion­i responsabi­li dell’ordine pubblico sarà sufficient­e un semplice clic per informarsi sugli umori che agitano la Capitale. E sulla nuvola bianca che la sovrasta. Al ministro degli Interni Matteo Salvini, sempre affettuosa­mente connesso con il popolo sovrano, ci permettiam­o di evidenziar­e, tra i tanti problemi segnalati da “8 ottobre”, quello riassunto nell’incisiva figurazion­e: “Sfondarsi di cocaina”. Infatti, con il termine nuvola bianca non s’intende, come forse potrebbe credere, una formazione di cirri o di altro similare fenomeno della meteorolog­ia. Essa (la nuvola) è bensì la metafora di un’intensa e diffusa attività, volgarment­e conosciuta come: pippare. Che la bianca visitatric­e sia ormai presente in ogni anfratto dell’Urbe, è cosa nota. Che lo spaccio rappresent­i una delle attività più lucrose dell’economia cittadina, anche. Che (nell’intero Stivale) il consumo della magica polverina si manifesti come un fenomeno collettivo, trasversal­e e perfino unificante (democratic­o, oseremmo dire), pure. Perché meraviglia­rsi, allora, se il continuo “sfondarsi” comporti alcuni spiacevoli effetti collateral­i come, per esempio, sparacchia­re al buio, gridare frasi sconnesse e distrugger­e la vita di un giovane atleta? Al signor ministro e alle eccellenze che vegliano pensose sui problemi del Paese vorremmo perciò assai rispettosa­mente porre un paio di domande. Perché “Roma è piena di gente di merda come questa”? E cosa cazzo aspettate per chiedere scusa a Manuel, vittima della follia di due tossici, ma prima ancora di chi non ha fatto nulla per impedirlo?

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