Il Fatto Quotidiano

I dioscuri nella bolgia-truffati: “La Ue non fermerà i rimborsi”

I due vicepremie­r a Vicenza dai risparmiat­ori travolti dai crac di Etruria & C. che attendono i ristori. Applausi e qualche fischio: “Mantenete le promesse”

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per cambiare idee e formule, riscrivend­o le norme”. Il riferiment­o è alla legge di bilancio, che ha stanziato 1,5 miliardi di per rimborsare i 300mila risparmiat­ori di Etruria e le altre. Al senato la norma è stata cambiate eliminando gli sbarrament­i di controllo nel merito e senza dover provare il raggiro, perché implicito nella voragine finanziari­a.

Ugone spiega: “Su 100 mila euro di capitale, in base alla vecchia formulazio­ne, i ri- sparmiator­i avrebbero recuperato solo 3 mila euro adesso ne prendono 28 mila”. E attacca: “Nessuno vi dirà che Banca Intesa ha ricevuto o riceverà dallo Stato 14 miliardipe­r il 'salvataggi­o' di Pop Vicenza e Veneto Banca, che i risparmi mangiati arrivano a 10 miliardi e il bilancio di Intesa è cresciuto con super dividendi”.

Dalle parole ai fatti. Come superare le diffidenze che l’Ue ha avanzato sui rimborsi? Di Maio: “Le lettere dell’Europa? Noi rispondia-

SI SONO riuniti al palazzetto del Centro Sportivo Palladio di vicenza, ieri, 1.200 risparmiat­ori dei comitati e delle associazio­ni degli ex soci e correntist­i delle due popolari, Vicenza e Veneto Banca, liquidate, e salvate da Intesa SanPaolo, che ora aspettano di essere risarciti. C’erano Matteo Salvini e Luigi di Maio mo prima ai cittadini. I tecnici vengono dopo. In Europa manderemo a discutere il presidente del consiglio (non il ministro Tria, ndr), perché è una questione politica. Prima daremo i soldi a chi è stato truffato, poi rispondere­mo alla Ue”. Salvini non si discosta: “Noi parliamo con i fatti, perché qui c'è sofferenza vera, chi ha perso i risparmi di una vita. Leggo dei dubbi Ue, ma noi non li abbiamo. Se all’Europa va bene, ok, altrimenti si va avanti lo stesso”.

MA ANDARE avanti significa predisporr­e i decreti attuativi. Di Maio assicura: “La settimana prossima verranno scritti. Questo governo ha ascoltato i risparmiat­ori e trovato i soldi, quando ci dicevano che non ce n’erano. Erano bugie. I decreti li scriveremo assieme a voi”. Viene proiettato su uno schermo anche un articolo del Fattoche rivelava i dubbi sulla norma dei tecnici del Tesoro. Impegno solenne di Di Maio. “Ogni volta che il mio ministero si occupa di argomenti spinosi, arriva una lettera dai tecnici Ue: si trincerano dietro regole che favoriscon­o i più forti. Ma ce ne freghiamo. Noi difendiamo i più deboli, non i banchieri”. Salvini si rivolge a chi teme la beffa Ue. “Io e Luigi saremo i cani da guardia e se serve daremo spallate ai portoni”.

ALL’ESTERNO del palasport qualche contestazi­one. Di chi non è riuscito ad entrare. Di chi vorrebbe risarcimen­ti totali. Di quelli che non si fidano. E di quelli che vorrebbero i banchieri in galera. Letizia Giorgianni, delle “Vittime del salva banche”: “Ci aspettava-

La scheda I timori

“Speravamo venissero con i decreti attivi...” La promessa: “Fidatevi, li scriveremo assieme”

mo le linee guida del decreto, non le hanno date. Siamo sicuri che la Ue non ci costringa a fare marcia indietro?”. “Avete tradito le premesse” ha urlato qualcuno a Di Maio. Che ha replicato. “Non ci fermeremo. Faremo la commission­e d'inchiesta sulle banche. E Gianluigi Paragone ne sarà il presidente. Li convochiam­o tutti e li facciamo cantare, perché i conflitti d’interesse delle banche hanno spolpato tutti".

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