“Pregiudizi imbarazzanti su chi si impegna il triplo”
“Ame
e a molti miei colleghi e docenti non sono piaciute le parole del ministro in visita ad Afragola, uno dei territori più devastati dalla criminalità e dal malgoverno: sono parole dette con superficialità”. Virginia Villani è una deputata del M5s ma anche dirigente scolastico, gli ultimi anni a Sarno, in Campania. Villani, cosa succede al Sud?
La comunità scolastica opera in una realtà difficile e deprivata e non si possono ignorare i sacrifici che vengono fatti quotidianamente. Un ministro dell’Istruzione non può permettersi di bacchettare le comunità scolastiche del Sud con una anacronistica e illegittima divisione fra le scuole italiane. Da buon padre di famiglia, rappresentante dello Stato, dovrebbe garantire assenza di pregiudizi e una buona dose di supporto concreto a chi negli anni è stato ignorato, sfruttato e derubato nell’indifferenza delle istituzioni. L’impegno del personale però ci vuole davvero...
Un dirigente scolastico del Sud occupa almeno una metà del suo tempo a risolvere problemi con le amministrazioni locali, troppo spesso inadempienti. Mancano strutture, servizi, risposte ai bisogni della collettività. Scuole spesso fatiscenti, edifici senza certificazioni, mancanza assoluta di asili nido e di tempo pieno. Proprio pochi giorni fa mi hanno chiesto sostegno per una scuola del napoletano che da decenni era in uno stabile abusivo senza il rispetto delle minime misure di sicurezza. Ecco, questi sono i problemi più urgenti da affrontare.
Le differenze quindi ci sono?
Al Sud manca lo Stato, che dovrebbe impegnarsi di più per rimuovere gli ostacoli, per evitare disuguaglianze. Il personale scolastico si impegna per farlo ogni giorno. Uno studente di Napoli, però, accumula in differenza ore di lezione circa un anno e mezzo di scuola in meno del suo coetaneo di Milano mentre un docente o un dirigente del Sud per raggiungere livelli di eccellenza deve impiegare il triplo di energie e sacrifici. È avvilente lo sforzo da fare per avere garantito il minimo indispensabile. E bisogna tener conto anche di un altro fattore.
Quale?
La maggior parte delle scuole del Nord raggiunge ottimi risultati grazie ai docenti del Sud che con dignità e responsabilità lasciano i propri affetti per poter lavorare. Inutile girarci intorno: siamo noi del governo ad avere un debito con le scuole del Sud
Mancano strutture, servizi, risposte ai bisogni della collettività. Gli edifici sono spesso fatiscenti, non ci sono asili nido