“Troppo protettive”: è sempre tutta colpa delle madri
Ma guarda, ecco qualcosa di cui si sentiva la mancanza: un’altra colpa da riversare sulle donne. Già accusate di castrare i maschi col MeToo, di non fare squadra con le altre donne sul lavoro, di rovinare la gioventù come insegnanti perché non abbiamo autorevolezza virile, e mettiamoci pure la corresponsabilità per il riscaldamento globale perché invece di lavare a mano usiamo gli elettrodomestici, ora siamo “indagate” anche perché proteggiamo troppo i figli. Assolte per insufficienza di prove le madri-frigorifero, sospettate di provocare l’autismo nel bambino con la loro freddezza, i soloni da rubrica se la prendono con le madri-elicottero, incolpate di paralizzare i rampolli con un eccesso di cure e attenzioni. Come se le paranoie riguardo ai figli se le fossero inventate le donne, e non fossero effetto di una pressione sociale e mediatica che inizia dalle due lineette del test di gravidanza: mangia questo, astieniti da quello, non correre, ascolta Mozart, guai se bevi, peggio se fumi, corri dal ginecologo ogni tre per due, fa’ tutti gli esami prenatali possibili, ecografie, monitoraggi, yoga e corsi preparto, scegli il passeggino giusto, la culla giusta, la clinica giusta, e soprattutto non agitarti, nuoce al bambino.
Ci rendono paranoiche quando il pupo è nel posto più sicuro del mondo, la nostra pancia, istillandoci l’idea che non solo la sua salute, ma anche i suoi talenti e il suo futuro, dipendono da noi e solo da noi, da quanto ci sbattiamo per lui. Salvo poi sgridarci quando il risultato di tutto questo controllo è una generazione di stressati – anzi due, i nostri figli e noi. Ma di noi chi se ne frega? L’importante è farci sentire di nuovo colpevoli, inadeguate, pronte a comprare l’ennesimo manuale di puericultura per correggere gli effetti dei dieci manuali precedenti. E allora sì che noi mamme diventiamo elicotteri. Perché ci girano vorticosamente le pale.