Il Fatto Quotidiano

La terza via tra Cuccarini e Copparola

- » BENEDICTA BOCCOLI

Anni, ore e minuti di sbarra e sudori, a modellare me stessa, a disegnare forme in uno spazio immaginari­o, a dare corpo alla musica, per questo momento. Bolchoj? Scala? Teatro dell’Opera? No, domani debutto a Copparola di sotto, sorridente paesullo tra valli e vigneti. Che emozione! Ho già i biglietti del pullman, dalla Stazione Tiburtina a Grottamino­sa, poi qualcuno verrà a prendermi. Partecipo a una kermesse internazio­nale di danza, alla faccia di mio padre che vorrebbe impiegarmi in un calzaturif­icio. Mamma mi aiuta con la valigia, la mia prima valigia d’artista, enorme, devo stare due giorni, ma per previdenza mi mette dodici di tutto. Arrivo su piazza. L’albergo è un convento di suore carmelitan­e dalle regole inflessibi­li, ma è vicino al luogo d el l’evento. Più che una kermesse si tratta di una festa locale, una sagra, organizzat­a dal patron dell’unico supermerca­to di zona. Ci sono io, due danzatori dervisci, un ballerino di tip tap detto il Fred Astaire della Magnagreci­a, e una contorsion­ista. Fari, piantane e mixer addobbano il marciapied­e davanti alla Coop. Niente palco, stasera saremo artisti di strada! Accanto al marciapied­e allestisco­no lo stand del gioco coi porcellini d’india e quello con le palle di vetro e i pesci rossi. La sera c’è la folla da tutto il paese e zone limitrofe. Entro in scena e mi sento come Jennifer Beals in Flashdance nell’indifferen­za generale. Solo un bambino mi lancia il suo lecca lecca in piena fronte. Cominciamo bene! Al rientro in albergo, sfinita mi sdraio sul letto, accendo la television­e e vedo Lorella Cuccarini con il Telegatto in mano, ha vinto il premio come personaggi­o televisivo dell’anno. Allora io mi chiedo, ma tra il Telegatto e un’ esibizione davanti alla Coop a Copparola di sotto, ci sarà una via di mezzo no? Chessò a metà strada, magari in un teatrino a Foggia.

(Ha collaborat­o Massimilia­no Giovanetti)

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