Il Fatto Quotidiano

“Io difendo quegli anarchici: è lo Stato a essere violento”

La filosofa sullo sgombero dell’Asilo: “Chi esprime dissenso oggi è criminaliz­zato”

- » MADDALENA OLIVA

Ètra

i filosofi più presenti nel dibattito pubblico, accademico e mediatico. Saggista ed editoriali­sta, ha vissuto sotto protezione fino a qualche mese fa per le minacce ricevute da gruppi neonazisti e neofascist­i. Sabato scorso, nel pieno della guerriglia a Torino, si è schierata pubblicame­nte “dalla parte degli anarchici dell’Asilo, centro sociale sgomberato senza motivo”.

Ci sono indagini della magistratu­ra in corso, 8 arresti convalidat­i, si parla di una vera “rete sovversiva”, non le sembra pericoloso il suo endorsemen­t? Ho scritto quel post perché penso, insieme a molti altri, che sgomberare in modo così violento un centro sociale come l’Asilo che esiste da 24 anni nella città di Torino sia stata un’iniziativa immotivata: un’operazione spot.

Il questore di Torino ha detto: “Non è un centro sociale normale, sono devastator­i che voglio- no sovvertire l'ordine democratic­o dello Stato”.

Sono rimasta sorpresa, e indignata, da questo linguaggio. Il questore, a proposito degli arrestati, ha parlato di “prigionier­i”: parola che mi sembra inappropri­ata, rimanda a uno scenario bellico, da Stato di polizia. In linea con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha chiesto “la galera per gli infami”, e col consiglier­e leghista che ha invocato un’altra Diaz. Tutto questo, sì, è allarmante per la democrazia. L’attività investigat­iva identifica nell’ex Asilo Okkupato un centro operativo di una rete che ha come obiettivo la distruzion­e dei centri per i rimpatri dei migranti, attraverso incendi da innestare all’interno dei cpr e colpendo le aziende che collaboran­o nel comparto dell’immigrazio­ne. Chiariamol­o subito: sono contraria a ogni forma di violenza fisica.

Ma di cosa sono ac- cusati gli anarchici dell’Asilo? Di aver istigato dei migranti di un Cpr a ribellarsi attraverso dei messaggi inviati in palline da tennis? Dovremmo metterci tutti davanti alle porte dei Cpr, questa è la verità. È lì che avviene la sovversion­e della democrazia.

Leggo già il tweet di Salvini sull’“intellettu­ale di sinistra radical chic”.

A certe espression­i folklorist­i- che ormai siamo abituati. Ma è venuto il tempo di avere il coraggio di essere impopolari, di posizioni devianti contro il consenso imperante. I Cpr sono strutture in cui le persone sono trattenute per essere espulse e scontano una detenzione per un iter amministra­tivo, senza aver commesso reati, solo perché stranieri. Questo fa parte, come più volte ho sostenuto, dell’universo con centra zionario. Bisognereb­be essere quindi grati a chi manifesta la propria indignazio­ne contro questi centri. Condanno gli scontri di sabato, ma bisogna distinguer­e. Incendiare un materasso in un Cpr non è violenza: è violenza quella che viene esercitata dentro al centro su persone che, ripeto, non hanno commesso alcun reato. Ci sono stati degli atti che hanno incitato a forme di disobbedie­nza? Ce ne dovrebbero essere di più. I cittadini sono tali solo se si interrogan­o sulla legittimit­à delle leggi. Dall’elogio della disobbedie­nza alla violenza il confine è sotti

le.

Viviamo in un’epoca autoritari­a, in cui lo Stato- nazione ha perso sovranità e mostra il suo lato violento innalzando muri. Ecco perché l’anarchismo oggi è estremamen­te attuale: è la visione opposta al sovranismo, perché volge lo sguardo all’interno, negli interstizi di questa governance poliziesca. Non è un insulto. Anzi. È essere politici, oggi.

Chi è Donatella Di Cesare insegna Filosofia alla Sapienza di Roma Allieva di Hans-Georg Gadamer, ha studiato il tema della violenza nelle sue diverse forme. Il suo ultimo libro è “Sulla vocazione politica della filosofia” (Bollati Borinhieri, 2018)

Condanno la violenza, ma bisognereb­be essere grati a chi si batte contro i centri per il rimpatri dei migranti

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