Il Fatto Quotidiano

“Sarraj tradito dal suo capo dell’intelligen­ce”

Rivelazion­e di una deputata di Tobruk. Trump telefona ad Haftar e gli promette sostegno

- » NANCY PORSIA

In

una sola giornata di combattime­nti le forze del generale Haftar hanno perso 39 uomini, troppi per le forze in campo disponibil­i, tanto che in poche ore hanno dovuto abbandonar­e l’area di Aziziya, a sud di Tripoli, e retroceder­e verso Gharian, la città sulla montagna Nafusa da cui aveva lanciato l’offensiva sulla capitale oltre ad inizio mese.

“Il governo di Tripoli è stato tradito dal capo dell’intelligen­ce Abdullah Al Darsi”, ha rivelato al Fatto la deputata del Parlamento insediato a Tobruk, Saida Al Iaqubi, che abbandonò Tobruk nel 2014 in segno di protesta contro il riconoscim­ento da parte del Parlamento di Haftar come capo delle forze armate. Vive a Misurata, la città- Stato a 300 chilometri a ovest di Tripoli, che rappresent­a il bastione delle forze anti-Haftar. Il premier riconosciu­to dall’Onu, Fayez Al Sarraj, aveva nominato Al Darsi a capo dell’intelligen­ce a novembre proprio per strizzare l’occhio a Haftar in vista degli accordi per le nuove elezioni. Al Darsi è sparito qualche ora prima dell’annuncio dell’arrivo delle forze del generale a Gharian.

Quella di Haftar doveva essere un’operazione lampo, ma gli scontri in corso potrebbero andare avanti per mesi. Anche fonti delle Forze Speciali di deterrenza Rada, i salafiti madkhali che per credo religioso erano visti come i potenziali alleati di Haftar nell’ovest, hanno detto al Fatto“Impossibil­e negoziare con lui. Vuole tutto per sé”.

IL PIGLIO da militare evidenteme­nte convince più all’estero che in terra libica, tanto che alla schiera degli alleati del generale, oltre i noti Egitto, Russia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Francia, si aggiungono gli Stati Uniti. In una telefonata con Haftar avvenuta lunedì, Donald Trump avrebbe espresso sostegno al Maresciall­o. La Casa Bianca ha divulgato la notizia solo ieri, forse perché è ormai chiaro che Haftar militarmen­te non ce la può fare da solo. Sicurament­e non dopo che anche i francesi lo hanno abbandonat­o. Proprio ieri il ministro degli Esteri Moavero ha incontrato il collega francese Le Drian, annunciand­o un incontro di tutti i sostenitor­i di Sarraj dopo Pasqua. A Tripoli, secondo l’Organizzaz­ione mondiale per la Sanità dall’inizio degli scontri ci sarebbero circa 205 morti, 913 i feriti; circa 25 mila gli sfollati secondo l’Unhcr. “Altroché esercito di liberazion­e”, dice al Fatto Mohamed, ingegnere: “Haftar è un criminale che uccide i civili”, spiega dopo la pioggia di razzi Grad che nella notte tra mercoledì e giovedì ha colpito l’area residenzia­le di Abu Salim, quartiere a sud di Tripoli. Mohamed ricorda che qualche ora prima dell’attacco un uomo dell’auto-proclamato Esercito nazionale libico, con l’uniforme del Battaglion­e 106, aveva minacciato su Facebook un attacco con i Grad per vendicare l’esplosione di lunedì al quartier generale dell’intelligen­ce a Bengasi. Mohamed vive a soli tre chilometri dall’area dove sono caduti i razzi. “Mia figlia deve finire la scuola, e ques t’anno ha anche gli esami. Non possiamo lasciare tutto a metà. Forse andremo via solo quando un razzo ci distrugger­à la casa”, dice con tono sarcastico. Mentre le famiglie scappano man mano che gli scontri avanzano, centinaia di migranti restano intrappola­ti nei centri di detenzione, gestiti dal ministero degli Interni. Medici Senza Frontiere e altre Ong come Migrace continuano a fornire assistenza a quelli rinchiusi nel centro di Qaser Ben Gasheer, che rifiutano la proposta di trasferime­nto da parte dell’Unhcr in un carcere della città di Zintan. O fuori dall’inferno libico o nulla, sarebbe la loro risposta.

 ?? LaPresse ?? 25 mila sfollati Tripoli devastata dalle bombe di Haftar, l’Unhcr fornisce cifre drammatich­e
LaPresse 25 mila sfollati Tripoli devastata dalle bombe di Haftar, l’Unhcr fornisce cifre drammatich­e

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