Il Fatto Quotidiano

Dal sole alle rottamazio­ni: ecocrimina­li senza confini

Colletti bianchi Ormai la delinquenz­a economica si affida a grandi gruppi imprendito­riali e figure di elevata profession­alità

- » GIANFRANCO AMENDOLA *

Il mondo del crimine ambientale si rinnova e amplia il tradiziona­le campo d’azione, specie nel settore dei rifiuti. Non solo la criminalit­à organizzat­a, che accaparra con corruzione e intimidazi­one lucrosi appalti per la raccolta di rifiuti solidi urbani, specula sullo smaltiment­o illecito di rifiuti, sull’abusivismo edilizio e sull’esportazio­ne illegale di rifiuti; ma soprattutt­o la nuova criminalit­à economica che “fa capo a gruppi imprendito­riali di spessore, con interessi commercial­i diversific­ati, i quali si avvalgono della competenza e delle prestazion­i di figure di elevata profession­alità, evitando contatti diretti con criminalit­à organizzat­a ed esponenti mafiosi”.

L’hanno detto, il 6 marzo, alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati, due persone che di queste cose se ne intendono: il generale Angelo Agovino, comandante dei Carabinier­i Unità forestali, ambientali e agroalimen­tari, e il generale Maurizio Ferla, comandante dei Carabinier­i per la tutela ambientale (Noe).

NON SOLO “ECOMAFIA”, dunque, ma colletti bianchi, anche se spesso tutto finisce nel fumo degli incendi “liberatori” di rifiuti. E così diminuisco­no i “roghi tossici” ma aumentano gli incendi di rifiuti regolarmen­te stoccati. Per dirla con il generale Agovino, “le criminali imprese di settore per il perseguime­nto dell’illecito profitto acquisisco­no ingenti quantitati­vi di rifiuti anche a prezzi fuori mercato, omettono di sottoporli ai necessari trattament­i e li avviano a smaltiment­o e/ o a riciclo, assegnando codici fasulli attraverso la tecnica del giro bolla o altre questioni che noi conosciamo. L’illecita esasperazi­one di simili condotte comporta alla fine l’eliminazio­ne con il fuoco dei materiali giacenti”.

E ormai l’illegalità investe sempre più spesso anche la filiera dei rifiuti urbani il cui flusso cresce specie nel Nord. Con il coinvolgim­ento diretto di imprendito­ri titolari di impianti autorizzat­i, utilizzati come specchiett­o per le allodole, al fine di acquisire commercial­mente le commesse

sui rifiuti, per poi smaltirli abusivamen­te tal quali in capannoni dismessi, dislocati soprattutt­o in Piemonte, Lombardia e Veneto, “di fatto delle discariche abusive che diventano poi bombe ecologiche” dove, spesso, il ciclo si chiude con il fuoco che cancella tutto. Perciò, s’assiste ormai a una ricerca “spasmodica” di capannoni in disuso.

QUESTO, A VOLTE, con l’aiuto involontar­io di qualche legge, come lo Sblocca Italia: se prima i rifiuti solidi urbani potevano esser trattati solo all’interno del bacino di produzione, ora il decreto “ha aperto tali confini per supportare i bacini in situazioni d’emergenza nelle aree del Centro e del Sud e ha consentito l’esportazio­ne in altre regioni, dove vengono stoccati in hangar dispersi sul territorio in quantità e modalità che non rispettano le norme”. Invertendo così il flusso dei rifiuti che prima andava dal Nord al Sud.

E l’illegalità aumenta, giungendo a lambire il settore delle energie alternativ­e: il fotovoltai­co, soprattutt­o, dove spesso gli ecocrimina­li, quando un pannello giunge a fine vita, “fanno una dichiarazi­one fasulla di sottoperfo­rmanza e quindi non è più un rifiuto, ma è un pannello che si può vendere come usato in altre parti del mondo, per cui si sono aperte rotte commercial­i verso Paesi del terzo mondo”.

Anche nel settore della rottamazio­ne auto dove, alle illegalità esistenti, s’è aggiunto il “canale di demolizion­e illegale” per la “cannibaliz­zazione” di veicoli a fine vita, quando parti di veicoli illegalmen­te demoliti vengono dichiarate materiale usato, nascoste in container sotto pezzi di ricambio veri e mandate in Paesi terzi insieme a “rifiuti elettronic­i, batterie, oli usati, etc”.

Così vengono al pettine anche le carenze della nostra legge sugli ecoreati quando punisce l’inquinamen­to e il disastro ambientale solo se vengono provocati “abusivamen­te”. Delitti che, come dice il generale Ferla, “restano lettera morta o quasi, perché formulati con un preliminar­e ‘abusivamen­te’ che sta bloccando molte Procure, autorità e polizia giudiziari­e…”. *magistrato, esponente dei Verdi

 ?? Ansa ?? Soldi dai roghi Rifiuti in Campania
Ansa Soldi dai roghi Rifiuti in Campania
 ?? Ansa ?? Pannelli riusati
Il fotovoltai­co e le rivendite illegali
Ansa Pannelli riusati Il fotovoltai­co e le rivendite illegali

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