Il Fatto Quotidiano

Il re delle discariche batte cassa: vuole 900 milioni da Ama

Manlio Cerroni Ricorso contro la municipali­zzata del Campidogli­o per gli “intoppi” posti al suo gassificat­ore. Una cifra che è una bomba

- » ILARIA PROIETTI

Manlio Cerroni, patron della discarica di Malagrotta, spera che giustizia sia fatta. E che la Cassazione faccia ottenere alle sua aziende, oggi in amministra­zione giudiziari­a, ben 900 milioni dall’Ama, la municipali­zzata capitolina dei rifiuti. Il ricorso alla Suprema Corte, depositato qualche settimana fa dagli avvocati di Cerroni, punta ad annullare la sentenza con cui a luglio la Corte di Appello di Roma ha deciso che nemmeno un euro era dovuto all’anziano imprendito­re a titolo di risarcimen­to del danno per un impianto di smaltiment­o che ha realizzato all’interno dell’area che ospita anche la più grande discarica d’Europa. L’epilogo di questo ricorso tiene tutti con il fiato sospeso: l’Ama sul cui futuro è ancora buio pesto, il sindaco Virginia Raggi che sulla monnezza rischia l’osso del collo. E ovviamente Cerroniche spera di tornare agli antichi fasti di quando era ossequiato dal titolo di ottavo re di Roma. Ovviamente inchieste giudiziari­e permettend­o.

LA CONTROVERS­IA legale che deciderann­o definitiva­mente i giudici di Piazza Cavour va avanti da anni tra arbitrati, ricche consulenze e soprattutt­o molte carte bollate: la

Colari di Cerroni ha finora chiesto inutilment­e di essere rifusa per gli intoppi legati alla costruzion­e del gassificat­ore di Malagrotta (164,6 milioni di euro) e per la perdita dei benefici del Cip6, il si

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