Il Fatto Quotidiano

DIARIO DI VITA ITALIANA SOTTO DUE BANDIERE

- » FURIO COLOMBO

Esplode la Libia, con chi andiamo? Non abbiamo un solo governo o Paese amico, che sia normale o che sia sovranista, con cui confidarci, a cui chiedere aiuto o consiglio. Il mondo è brutto per tutti, ma è più brutto per noi, a causa dell’incrocio fra la lite continua (feroce) e il continuo canto di gloria autocertif­icata dei due che hanno vinto alle urne e perso al governo. Tutti vediamo che un mondo carogna si avvicina, vuole armi, prigioni, espulsioni, tacere e obbedire, e ha scelto, come nemico da combattere, solo chi cerca di informare tutti e chi si dà da fare per salvare qualcuno.

COME PROVA cercherò di comporre il diario di un mese italiano. Sono certo di non avere escluso alcun fatto politico di strada o di governo che possa darci un’idea della vita italiana oggi. Il mese è aprile 2019, anno primo dell’era “prima gli italiani” che (basta ripetere il triste slogan per capirlo) ha spento il Paese. Ecco i fatti del mese da ripassare insieme:

1. Chiudere Radio Radicale. Perché? Radio Radicale è un notaio accurato dei fatti italiani. Ecco la ragione. Volete che qualcuno metta in archivio e ricordi per sempre che una bambina “straniera” in una città e in una scuola leghista è stata lasciata a digiuno (un po’ di tonno e acqua) per punire la sua famiglia che non era in regola con la retta?

2. È nato (in Italia, oggi) il rito di calpestare il pane: gettare in terra i panini caldi del forno destinati a molti bambini, calpestare con gli scarponi della gente di Casa Pound il pane destinato a una comunità rom appena trasferita a Torre Maura al grido “d e vo n o morire di fame”. Gli italiani del quartiere, in quanto vengono prima, applaudono. Non hanno alcun bisogno né della casa né del pane. Ma adesso il rito del calpestare il pane fa parte del nuovo vivere Fascio-italiano.

3. Un undicenne di una scuola di Ferrara, scolaro ebreo di una città che ospita il Museo della Shoah, viene avvertito dai suoi compagni, che, da grandi, rimetteran­no i forni in funzione e verranno a prenderlo.

4. Un quartiere di Roma (Casal Bruciato) insorge contro una sola famiglia rom (pochi adulti e bambini) che sta per occupare un appartamen­to legittimam­ente assegnato, di cui ha le chiavi. Provvede Casa Pound, braccio militare del “prima gli italiani”, a cambiare le serrature. Forse non sanno che i rom sono italiani e devono pur disporre di esseri umani da deportare.

5. L’ex sindaco di Riace, già destituito, allontanat­o da casa e dal borgo che aveva fatto rinascere, viene rinviato a giudizio. Cavalleres­camente i giudici fanno trapelare che ne sentiremo delle belle sul finto santo che si era inventato, contro la legge dei giuristi Bossi e Fini, la libera e aperta accoglienz­a degli immigrati. Pensate a che punto era arrivato: casa, scuola, servizi sociali e nuova vita per gente in fuga, in un paese vuoto. Negli stessi giorni, il sindaco di un grosso borgo vicino a Lecco (Isino Lariano) lo ha messo in vendita, chiesa compresa, perché il borgo è vuoto. Non un immigrato è mai stato portato o accettato sul posto. 6. Le donne della parrocchia della Magliana (Roma) pattuglian­o la casa parrocchia­le per impedire la distribuzi­one di pacchi per Pasqua a rom e “stranieri”. Il presidio è “di sole mamme” ma (scrive Repubblica del 19 aprile) “a pochi metri c’erano i tatuaggi sui bicipiti dei mariti”. “Ci siamo messi d’accordo con don Antonio che d’ora in poi avrebbe pensato prima a noi”, ha detto Vera, cuore nero di Casa Pound. Kostel, romeno, ha tentato di entrare in parrocchia. “Mi hanno chiesto: dove vai? Ecco i documenti, ho risposto. Mi hanno cacciato”. “Ci siamo messi d’accordo, ha detto il parroco”. I rom sono una questione che riguarda più la Caritas. “Non siamo mica razzisti”, dicono le donne di guardia.

7. Una direttiva del Viminale crea le “zone rosse” nelle città italiane. Saranno i prefetti agli ordini del ministro, e non i sindaci eletti dai cittadini, a decidere chi entra e chi non entra e dove può stare o deve sgomberare, secondo gli ordini e gli umori del personale di polizia.

8. Una direttiva del Viminale ordina alla Marina militare di non intervenir­e (di non salvare) se ci saranno libici in fuga dalla guerra. Il ministro della Difesa e gli Stati maggiori rispondono che ricevono ordini solo dal capo dello Stato. Il governo Conte sembra soddisfatt­o.

9. Bisogna chiudere Radio Radicale. Non si può tollerare il libero racconto di ciò che accade oggi in Italia.

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