Il Fatto Quotidiano

Dal Faust a Greta: Giornata del Libro, io non ti temo!

- » CAMILLA TAGLIABUE

Acosa servono i classici, oltre ad arredare la libreria di casa? A conversare, a brillare nei salotti, a cuccare: amici, colleghi, vicini, parenti, serpenti. Oggi soprattutt­o ché è la Giornata mondiale del libro: l’Unesco la celebra dal 1996 ogni 23 aprile in omaggio a Cervantes, de la Vega e Shakespear­e (morti in questa data). Per non sfigurare è utile spulciare lo zibaldone di Katharina Mahrenholt­z e Dawn Parisi: Scrittori! , una “bussola” per orientarsi in letteratur­a, con tavole sinottiche, biografie, riassunti, citazioni e “dritte per fare conversazi­one”. Eccone un prontuario.

CHIACCHIER­E DA BAR. Facile solleticar­e gli amici di merende con aneddoti cronachist­ici, tipo le censure imposte a Twain per aver utilizzato la parola “negro” 219 volte in Huc

kleberry Finn. Quanto alla trama di Otello, tutta colpa di “un fazzoletto, che causerà un omicidio suicidio”. Il dottor Faust? Un “esaurito”, mentre di Dostoevski­j “la vita è come un romanzo russo”.

UN TÈ CON LA ZIA. Per titillare la curiosità di vecchie bacchetton­e bisogna ricorrere a: 1. Pettegolez­zi; 2. Morti. Punto 1: i Buddenbroo­k vendettero pochissime copie perché troppo cari e traboccant­i di cattiverie e delazioni sugli abitanti di Lubecca. Perciò i librai si arricchiro­no con opuscoli dettagliat­i su “chi era chi”. Punto 2: snocciolar­e l’elenco di scrittori suicidi, e come e perché. Tenere per ultimo le morti assurde, tragicomic­he, come quella di Margaret Mitchell, investita da un’auto, e Tennessee Williams, soffocato dal tappo del collirio. O dello spray nasale. A scelta.

UNA CANNA IN COMPAGNIA.

Arthur Conan Doyle prima fece del suo Holmes un drogato irredimibi­le, poi – quando la cocaina e la morfina “caddero in discredito” e furono considerat­e stupefacen­ti pesanti – lo ripulì da capo a piedi, senza manco un rehab. Poe era un “bevitore trimestral­e”; Kerouac invece batté a macchina

Sulla strada in sole tre settimane. Aveva due validi alleati: caffè e benzedrina. Capitolo fumo: i sigari Montecrist­o prendono il nome dall’omonimo romanzo di Dumas. Pare che nella fabbrica cubana, durante la lavorazion­e, il libro venisse letto ad alta voce.

AMICI DI GRETA.

Raccontare subito che James Bond è il nome di un ornitologo: Fleming era un patito di birdwatchi­ng . Se la conversazi­one dovesse cadere su combustion­e, Co2 e altre menate ricordare che tra i libri risparmiat­i nel rogo del Don Chisciotte c’è l’Orlando furioso: Cervantes era un fan di Ariosto. Il nome della rosa, infine, fu emendato nel 2012 da alcuni ortaggi: non per vendetta contro i vegani ma perché nel Medioevo non esistevano zucche e peperoni.

RIUNIONE DI LAVORO. Per suggerire garbatamen­te ai colleghi di cambiare mestiere elencare il secondo lavoro di rispettabi­li autori: Faulkner impiegato postale; Doyle oculista; Grass scalpellin­o; King custode; Ringelnatz espositore di serpenti presso il duomo di Amburgo. Poi stordire l’addetto al business plan con una serie di numeri e soldini: bestseller da 200 milioni di copie ( Racconto di due città di Dickens); saghe da 150 milioni di copie ( Il signore degli

anelli di Tolkien); premi da 125 mila euro (Pulitzer); blasoni da 10 euro (Goncourt), ma tanto conta il blasone.

PRANZO DI FAMIGLIA. Per colpa di Dickens ci tocca festeggiar­e il Natale con i parenti. Grande esempio d’amore per il figlio lo diede il signor Pincherle, pagando ad Alberto (Moravia) la pubblicazi­one de

Gli indifferen­ti. Viceversa, paragonare i cugini malandrini al signor Miller (Henry), che di mogli ne ebbe cinque, più svariate amanti. L’omonimo Arthur, al confronto, era un pacioccone: ebbe solo tre matrimoni, di cui uno con Marilyn.

PRIMO APPUNTAMEN­TO. Sciorinare alternativ­amente titoli di “libri per rom an ti ci ” ( come il “romanzo e- mail” Le ho mai raccontato

del vento del Nord di Daniel Glattauer), amicizie fraterne ( Peter Handke e Wim Wenders, Turgenev e Tolstoj) e coppiette celebri: Rame e Fo tra gli etero; Stein e Toklas tra le lesbiche.

STOP ALLA CONVERSAZI­ONE.

Per zittire tutti c’è Proust, il classico dei classici, il nevrotico vissuto per 14 anni allettato, poi morto di polmonite per distrazion­e: era uscito di casa col raffreddor­e. Oggi, tra l’altro, ricorrono i cent’anni del Goncourt per All’ombra delle fanciulle in fiore: la Francia lo celebrerà con le Printem

ps Proustien... Se l’interlocut­ore non si è ancora scocciato, annoiato, addormenta­to, ricorrere alle maniere forti: leggergli la Recherche. Basta l’incipit: “Per molto tempo sono andato a letto presto la sera”. Arrivederc­i e grazie.

SALOTTI LETTERARI Nell’antologia “Scrittori!” Mahrenholt­z e Parisi regalano molte “dritte per la conversazi­one” da Shakespear­e a Dario Fo

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Ansa Oggi l’evento Sam Riley, alias Sal Paradise, nel film “On the Road” di Walter Salles. Sotto, Mitchell, Williams, Shakespear­e e Fo
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