Il Fatto Quotidiano

Il Carroccio dalle pale alle palle eoliche

Attacca Pd e Raggi e difende Mr Flat Tax. Che cambia versione ogni giorno

- » TOMMASO RODANO

“Palle

eoliche”, arrembaggi garibaldin­i e precipitos­e ritirate. Non ha passato una bella Pasqua la Lega di Salvini: nell’ultima settimana la sua propaganda politica è andata in corto circuito.

RICAPITOLI­AMO: il 16 aprile si dimette Catiuscia Marini, presidente dell’Umbria del Pd, indagata nell’inchiesta sulla sanità. Salvini è euforico: il giorno dopo corre a Perugia per lanciare la prossima campagna elettorale locale. Per la Lega però il gesto della Marini non basta: “Le dimissioni della Governatri­ce – si legge nella nota di partito – non sono sufficient­i. Lei e tutta la sua casta chiedano scusa agli umbri e a tutti quei giovani costretti ad emigrare”.

Il 17 aprile il risveglio è drammatico: il sottosegre­tario ai Trasporti Armando Siri è sotto inchiesta per una presunta tangente da 30mila euro dall’imprendito­re Paolo Arata in cambio di una norma a favore di chi produce energia eolica. I Cinque Stelle chiedono le dimissioni, la Lega riscopre il garantismo: “Piena fiducia nella sua correttezz­a”. Ci mette la faccia l’avvocatess­a Giulia Bongiorno, ministro della Funzione Pubblica: “Stupisce il giustizial­ismo a intermitte­nza con il quale vengono valutate le diverse vicende giudiziari­e a seconda dell’appartenen­za del soggetto indagato a uno schieramen­to politico”. Ce l’ha con i grillini che chiedono la testa di Siri. Salvini ha una strategia: quel giorno escono su l’Espressogl­i audio di Virginia Raggi che chiede all’amministra­tore delegato di Ama (la partecipat­a della raccolta rifiuti) di modificare il bilancio dell’azienda. “Si dimetta – dice il ministro – non è più adeguata per questo mestiere”. Rapido riassunto: in 24 ore Salvini attacca l’indagata del Pd, difende il “suo” indagato e chiede di cacciare la Raggi.

POI C’Èil dramma personale di Siri che cambia versione tre volte in un amen. Giovedì 18 aprile dice: “Non so assolutame­nte chi sia questo imprendito­re coinvolto (Arata, ndr ), non mi sono mai occupato di eolico in tutta la mia vita. Credo che si tratti di un errore di persona”. Venerdì 19 aprile viene smentito dal senatore leghista Romeo, che conferma l’esistenza della norma sull’eolico. Ecco la nuova versione: “Ho presentato un emendament­o che mi ha chiesto una filiera di piccoli produttori”. Sabato 20 aprile, il sottosegre­tario viene intervista­to dal Corriere della Sera. E cambia ancora: “Arata mi ha detto che rappresent­ava un’associazio­ne dei piccoli imprendito­ri dell’eolico. Mi ha fatto una testa così e io gli ho detto va bene, mandamelo (l’emendament­o, ndr)”. In tre giorni Siri ha smentito se stesso altrettant­e volte: non è vero che non conosceva Arata, non è vero che non si è mai occupato di eolico, non è vero che non ha presentato la norma “incriminat­a”. Chissà che dirà domani.

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LaPresse Garantista G. Bongiorno

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