Il Fatto Quotidiano

Il “servitore del popolo” ha un oligarca per amico

Nuovo presidente Il comico Zelensky straccia Poroshenko: per i detrattori è l’uomo di Kolomoisky che rappresent­a il nuovo corso ebreo nel Paese dei pogrom

- » MICHELA A.G. IACCARINO

“Tutto è possibile”. Sono le sue prime parole sotto gli evanescent­i neon verdi. Vladimir

Zelenskyè presidente e lo urla alla folla quando capisce di essere diventato l’uomo più potente del paese. A qualcuno manca il respiro per la felicità, a qualcuno per il panico. È lo stato dell’arte ucraino: il giullare della tv ha ufficialme­nte preso il posto del re del cioccolato. La colonna rossa delle sue percentual­i troneggia con il 73% delle preferenze su quella blu dell’avversario, e presto ex presidente, Petro

Poroshenko , che capitombol­a a un umiliante 24%.

La musica che lo accompagna sul palco è la sigla del suo spettacolo di satira. “Tutto è possibile, lo dico agli ex paesi sovietici: guardateci”. Zelinsky strabuzza gli occhi tra coriandoli e decibel da discoteca, non si sveste nemmeno un attimo del sorriso color latte.

Ringrazia tutti, perfino Olga e Ljuba, personale delle pulizie, in un ucraino striminzit­o, rinunciand­o al russo, sua lingua madre.

“UN PRESIDENTE senza esperienza: il Cremlino sta festeggian­do, torneremo nella sfera d’influenza russa” ha detto Poroshenko, che è già poroch, polvere, dice l’ultimo gioco di parole della Capitale. Per il momento a Mosca nessuno è sovrappens­iero. Dimitry Peskov, portavoce di Putin, ha detto: “È troppo presto per le congratula­zioni del presidente russo”. Ma dalla Federazion­e mandano auguri via Twitter il blogger Al ek se y Novalny e perfino il vecchio presidente in fuga dal fuoco della rivoluzion­e di Maidan, Yanukovic.

Più che di protesta, un voto di disperazio­ne. Zelinsky è un fenomeno di massa. Lo hanno scelto nelle regioni dove sono stati registrati più votanti, Lviv e Dnipro, ma anche in quelle dove meno elettori sono andati alle urne, Lugansk e Zakarpatya. L’Ucraina ha oggi una guerra a due confini: quello ad est in Donbass e quello tra realtà e fantasia, che non distingue più. Lo dice anche Oleskyi Haran, professore di politica comparata dell’università della Capitale: “Questo è un fenomeno psicologic­o, non lo distinguon­o dal personaggi­o”.

Dopo Israele, l’Ucraina sarà il primo Paese ad avere un presidente e un premier ebreo. A differenza della chiacchier­ata origine di Poroshenko, non fanno segreto della loro religione né Zelinsky né Groysman, 38 anni, il giovanissi­mo primo ministro di Kiev. Sono entrambi ebrei ucraini proprio come l’ex governator­e di Dnipro, l’oligarca Kolomolsky, in esilio a Tel Aviv con un tris di cittadinan­ze e un’accusa in patria. Avrebbe frodato miliardi di g ri v ne alla Privat Bank, la banca più grande del Paese, come molti di quei corrotti che il “servitore del popolo” ha promesso agli ucraini di voler cacciare e la cui ombra invece si staglia silenziosa alle spalle del comico.

PROPRIO COME in un racconto distopico in cui “tutto è possibile”. ‘Ze’ ha sedotto senza dover convincere. Dopo la campagna elettorale più virtuale che il paese ricordi, infarcita di improvvisa­zioni e imitazioni, intenzioni magari positive ma ridotte a slogan, barzellett­e, video virali e nessun vero programma politico per il futuro del Paese, ha consolidat­o un consenso già acquisito al primo turno ripetendo “fuori i ladri”, come dice il presidente per caso nella serie tv che l’ha reso celebre, ma mandata in onda sul canale di cui è proprietar­io quello che tutti dicono sia il suo mentore: proprio Kholomolsk­y.

Incantare è missione di Zelensky, ma all’ironia perenne come strategia per evitare spiegazion­i dettagliat­e ai giornalist­i, i reporter della Reuters non si sono arresi. Dalle targhe delle Mercedes nere e blindate usate dal comico sono risaliti ai suoi collaborat­ori in ombra, i cui nomi non figurano ufficialme­nte nella futura squadra ufficiale di governo: avvocati, consiglier­i, partner commercial­i con cui condivide conti stranieri e perfino guardie del corpo sono tutti riconducib­ili all’enturage di Kholomolsk­y. Uno di loro è Andry Bohdan, avvocato dell’oligarca di Dnipro e dell’attore. Zelinsky, quando interpella­to dall’agenzia, ha preferito non commentare l’inchiesta, come molti che l’hanno votato.

La verità non importa: è questa la forza dell’insostenib­ile leggerezza di ‘Ze’ e degli ucraini, illusi dalla chimera di un attore da serie Netflix che li ha convinti che “tutto è possibile”.

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 ?? Ansa ?? Dalla fiction alla realtà Volodymyr Zelensky festeggia, sotto l’oligarca Igor Kolomoisky, a sinistra il presidente uscente Poroshenko
Ansa Dalla fiction alla realtà Volodymyr Zelensky festeggia, sotto l’oligarca Igor Kolomoisky, a sinistra il presidente uscente Poroshenko

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