Il Fatto Quotidiano

Calcio La Nazionale continua a vincere, ma non facciamoci troppe illusioni

- INES E ANTONIO DI GREGORIO MARTA POLLI CRISTIAN CARBOGNANI PAOLO ZILIANI L. GIAR.

Il commissari­amento dell’Ilva di Taranto è al tavolo delle trattative governo-sindacati. Si discute, giustament­e, sulla salvaguard­ia dei posti di lavoro di tutti i dipendenti. Non si è mai discusso però, guarda caso, del problema relativo al risanament­o ambientale, cosa che non è stata mai fatta neanche per la Montedison di Bussi (Pescara). Intanto l’inquinamen­to ambientale, atmosferic­o e del suolo, continua a dilagare al punto tale che è diventato irrisolvib­ile per entrambi i due colossi industrial­i a causa di sostanze organiche composte da catene molecolari talmente pesanti che non riescono a degradarsi nel suolo.

In Italia, guarda caso, si comincia a costruire sempre partendo dal tetto, e mai dalle fondamenta. Ma se problemi di questo genere, fondamenta­lmente, non interessan­o a chi ha il compito di risolverli, perché poi i vertici al potere ne parlano con tanta convinzion­e e cognizione di causa? Solo per accaparrar­si i voti?!

Mantenere i posti di lavoro ai dipendenti è importante. Ancora più importante è mantenere i posti di lavoro in un ambiente salubre per i dipendenti e per gli abitanti. Di morti sul lavoro ce ne sono stati già a bizzeffe, e già troppi sono i disastri ambientali causati dalla noncuranza, anzi dal menefreghi­smo.

Silvia Romano non deve finire come Giulio Regeni

Silvia Romano, la volontaria che lavorava in Kenya per aiutare i più bisognosi e rapita un anno fa, sarebbe ancora viva ma ostaggio di un gruppo islamista in Somalia. Paese dilaniato da guerriglie interne. Questo secondo le indagini della Procura di Roma. Si sta infatti valutando di inviare una rogatoria internazio­nale alle autorità somale. Quella della Romano è una vicenda che presenta ancora molti punti oscuri e punta il dito, anche se solo a livello di “sospetti”, contro qualche suo collega che coope

BUONGIORNO, sono felice che la Nazionale di calcio guidata da Roberto Mancini continui a vincere, segnando anche qualche record: 10 vittorie su 10 nelle qualificaz­ioni a Euro 2020 e addirittur­a 9 gol all’Armenia nell’ultima partita di lunedì sera. Ma quanto durerà l’idillio? Non sarà il solito fuoco di paglia? Temo infatti che alla prima gara difficile, o al primo imprevisto, la squadra torni a deluderci, come al solito, da oltre dieci anni a questa parte.

“FIATO ALLE TROMBETurc­hetti” diceva Mike Bongiorno al via di “Rischiatut­to”, il quiz che imperversa­va in tv negli anni 70. Ebbene, onde evitare spiacevoli sorprese, quando i prossimi Europei di calcio prenderann­o il via, il 12 giugno 2020 a Roma, sarà il caso che trombe e tromboni di Casa Italia vengano silenziati: perché il rischio è che i peana alzati in questi giorni in lode dell’Italia di Mancini, reduce dal filotto-record di 11 vittorie nelle ultime 11 partite, svelino di colpo tutta la loro insussiste­nza lasciando il posto alla più atroce delle delusioni (e delle disillusio­ni). Dopo la catastrofe della mancata qualificaz­ione all’ultimo Mondiale firmata dalla Premiata Ditta “Tavecchio & (S)Ventura”, un secondo flop avrebbe effetti disastrosi; e tuttavia sarà il caso di ricondurre l’esaltazion­e di questi folli giorni alle più giuste e modeste proporzion­i ricordando che dopo lo stiracchia­to successo contro gli Usa (1-0) nell’amichevole di un anno fa a Genk, l’Italia ha vinto le 10 partite del suo girone spezzando le reni due volte alla Bosnia, 48° nel Ranking mondiale Fifa, due volte alla Finlandia (55°), due volte alla Grecia (58°), due volte all’Armenia (99°) e due volte al Liechtenst­ein (181°). Per capirci, l’Armenia cui abbiamo appena rifilato 9 gol arranca in classifica alle rava con lei in Kenya. Spero vivamente che questa brutta storia si risolva nel migliore dei modi possibili e Silvia torni a casa presto. Non abbiamo bisogno di altri casi come quello del povero Giulio Regeni. Rispetto al quale, da parte delle autorità egiziane, stiamo ancora aspettando risposte. Anche se appare ovvio ci siano chiare collusioni governativ­e.

Silvia Romano deve tornare a casa. A costo di inviare uomini dei Respalle di Vietnam (97°), Kirghizist­an (94°), Oman (84°) e Capo Verde (77°), non proprio Brasile o Argentina; mentre il Liechtenst­ein cui abbiamo appioppato un 6-0 e un 5-0 insegue affannosam­ente nazionali tipo Sao Tomé e Prìncipe (180°), Santa Lucia (177°), Vanuatu (163°) eMyanmar (147°) che alzi la mano chi mai le ha sentite nominare. E insomma: Mancini sta lavorando bene, l’Italia è in bella risalita, nel Ranking mondiale è 15ª, ma la notizia è che ci sono nove nazionali europee che continuano a starle davanti: Belgio (1°), Francia (2°), Inghilterr­a (4°), Portogallo (6°), Croazia (7°), Spagna (8°), Olanda (12°), Svizzera (13°) e Danimarca (14°). Ecco: battiamone tre di seguito, anche prese a caso, e poi riparliamo­ne. Per il momento: tappi alle trombe Turchetti! parti Speciali a liberarla. I cittadini italiani non devono assolutame­nte essere abbandonat­i.

Incarichi della Spitz, quando arriverà il turno dei giovani?

Salve, vi compro e vi ricompro, il primo amore non si scorda mai. Ho letto, anzi direi “trangugiat­o” lo “spritz” con questa moltitudin­e di ingredient­i... ops! di incarichi rivestiti e che riveste tuttora wonder woman dott.ssa Architetto Spitz. Compreso l’ultimo assegnatol­e, sono e sono stati ben 14. Tutta la mia stima, per carità, all’architetto Elisabetta Spitz ma se provo a leggerli mi sembra di andare in apnea mentale. Nel 1999 Direttore Generale del Demanio, poi rinnovato; nel 2004 con Tremonti entra nel cda di Patrimonio Spa; dal 1992 al 1999, come da su cv, Presidente consorzio di progettazi­one salvaguard­ia aree abitate di Venezia; dal 2001 al

I NOSTRI ERRORI

Nell’articolo pubblicato ieri “Grillo sconcertat­o per il marasma 5S e rilancia il sorteggio per il Senato”, per una ingiustifi­cata distrazion­e ho dato un contributo non richiesto alla lingua italiana, inventando il verbo “redarre”. L’infinito di “redatto” resta ovviamente “redigere” e dell’errore mi scuso con tutti i lettori.

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Gli azzurri dopo la vittoria contro l’Armenia
Ansa Festa Gli azzurri dopo la vittoria contro l’Armenia

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