Il mondo esiste solo se Google è d’accordo
▶QUANDO cercate informazioni su Google, lo avrete notato, non vi compare più soltanto la solita lista di siti in cui trovare informazioni, ordinata secondo il mitico algoritmo che non vi dovrebbe offrire la verità, ma semplicemente il risultato a cui, sulla base di un calcolo probabilistico, siete più interessati. Quello era il passato, archiviato con tutte le illusioni sul motore di ricerca che si limita ad amplificare l'intelligenza collettiva di tutti i suoi utenti. Oggi Google vi offre anche una lista di domande, con le risposte, e una scheda laterale che riassume informazioni prese da Wikipedia. Spesso non c’è più bisogno di cercare altro, Google ha tutte le risposte. Questo recente "servizio" svela il bluff di Google: la scelta di cosa mostrare è discrezionale, gli algoritmi potenziano la capacità di controllo sulla rete, ma non garantiscono alcuna divina imparzialità. Una importante inchiesta del Wall Street Journal ha dimostrato che anche la parte in teoria automatica della ricerca è manipolabile e manipolata. Google può decidere di suggerire all'utente alcune ricerche correlate a quello che sta cercando. E capite quanta differenza può fare, su grandi numeri, se a “Silvio Berlusconi” viene associata la parola “Mediaset” o la parola “mafia”: l'utente di Google vede due mondi diversi e si forma opinioni diverse. Il Wall Street Journal ha dimostrato che Google ha manipolato in modo sistematico i suoi risultati, favorendo per esempio Amazon contro eBay, grandi aziende a scapito delle piccole. Google ha potere di vita o di morte sulle imprese, basta un piccolo declassamento nei risultati di ricerca e il fatturato collassa. E ha il potere di stabilire cosa le persone hanno il diritto di sapere. Il Wall Street Journal è di proprietà della NewsCorp di Rupert Murdoch, in guerra con Google proprio perché il motore di ricerca aveva iniziato a penalizzare le testate che mettevano un paywall a proteggere i propri articoli. Ma dovrebbe essere interesse di tutti ridurre questo ingiustificabile potere di Google.