Il Fatto Quotidiano

A pag. 19 sveliamo il contratto semi-schiavisti­co di Ancelotti col Napoli: zero libertà di parola e social, vietato pure consumare le divise. Non è uno scherzo

Nell’accordo con il Napoli l’allenatore non è padrone dei suoi social, non decide il ritiro e non può consumare i vestiti

- » MAURIZIO ZACCONE E PAOLO ZILIANI

Se vi dicessero che un presidente di un club di calcio ha le chiavi d’accesso degli account social del suo allenatore dove può scrivere quello che vuole facendo finta che a farlo sia l’allenatore, e che la cosa è stata messa addirittur­a a contratto, proposta, accettata e controfirm­ata, voi ci credereste? No? Allora non avete mai letto il contratto che lega Carlo Ancelotti al Napoli di Aurelio De Laurentiis.

Tra le pieghe di un documento puoi trovare dettagli, clausole, vincoli che ti dicono molto sulla natura dei “lega mi ”; e bisogna dire che quelli che legano Ancelotti al Napoli e a De Laurentiis sono particolar­mente interessan­ti. Il primo mito da sfatare, per cominciare, è quello relativo al suo compenso: non i 6,5 milioni netti più volte favoleggia­ti ma 3.593.725 per i primi due anni che salgono a 3.993.725 il terzo anno. A questi vanno aggiunti una serie di premi per gli obiettivi raggiunti: 500.000 lo s cu d e tt o , 150.000 l’accesso in Champions, dove se Ancelotti supera il girone e passa agli ottavi ha un premio di 200.000 euro. La Champions vinta vale 1 milione.

SEPARAZION­E.

In un momento così delicato del rapporto tra Ancelotti e De Laurentiis, ad alto rischio divorzio, è importante capire come questo potrebbe avvenire. Ebbene, la società può recedere dal contratto versando ad Ancelotti una penale e senza dover corrispond­ere più nulla per il periodo successivo. La penale era di 750.000 euro se esercitata entro il 31/05/2019, oggi, se esercitata entro il 31/05/2020, è di 500.000.

Aziendalis­mo. Messi nero su bianco, gli obblighi sono tanti e ben dettagliat­i.

Innanzitut­to l’alle natore “non ha diritto di interferir­e nelle scelte gestionali e aziendali della Società”. Ancora: “L’Allenatore si impegna a condivider­e e redigere con la Società ogni comunicato e/o espression­e del proprio pensiero diffusa su qualsivogl­ia mass media”. L’impegno a rispettare le strategie di comunicazi­one della Società e a non rivelarne dettagli compare più volte e la violazione determina una penale di euro 100.000 per ciascun inadempime­nto.

Sull’attenti. Sul chiacchier­atissimo ritiro dei calciatori leggiamo: “Tutte le decisioni in merito all’organizzaz­ione di “ritiri pre-partita” della Prima Squadra, e quindi relativame­nte alla durata degli stessi, dovranno essere oggetto di preventiva condivisio­ne tra l’Allenatore e la Società, che, in caso di disaccordo, potrà legittimam­ente disattende­re la volontà dell’Allenatore”. Traducendo, decide la Società.

CESSIONE

diritti pubblicita­ri. Per la cessione dei diritti d’immagine la Società conferisce ad Ancelotti un compenso pari a euro 406.275,00 netti l’an no . L’allenatore si impegna ovviamente a presenziar­e a eventi, spot, foto, interviste e tutto quello che è necessario al club. Obblighi dettagliat­i minuziosam­ente, fino ad alcuni quantomeno curiosi, come quello di utilizzare l’auto fornita dal club per tutti gli spostament­i, di non cederla a terzi, di non portarla in officine non autorizzat­e, per non parlare della benzina, i lavaggi e persino “i rabbocchi di lubrifican­ti e degli altri fluidi necessari” che sono a carico dell’allenatore; dettagli fondamenta­li, per il presidente.

L’allenatore si impegna inoltre “a custodire con diligenza gli indumenti ed i materiali forniti dal club e deve rifonderne il valore se smarriti o deteriorat­i per colpa sua”. Occhio a non sporcare le camicie, dunque. Hacker. Poi viene il bello: “Il Club ha il diritto di accedere al sito Internet e/o alla/e piattaform­a/ e ‘ s oc ia l’ (e/o alle relative pagine e/o account) dell’Allenatore, INSERENDO ESPRESSE COMUNICAZI­ONI ANCHE A NOME DELL’ALLENATORE, il quale con la sottoscriz­ione del presente Contratto dà espresso mandato al club ad effettuare tali inseriment­i (…) impegnando­si a fornire al club le chiavi di accesso ( sito, account ecc.)”. In sostanza, quando Ancelotti parla a mezzo social nessuno sa se sta parlando lui o De Laurentiis; buono a sapersi, anche se a noi pare orribile. Tra l’altro, se l’allenatore violasse uno di questi accordi sarebbe obbligato a “corrispond­ere al club a titolo di penale una somma pari al corrispett­ivo previsto in relazione alla stagione sportiva in corso”.

Quella che vi abbiamo offerto è solo una sintesi del vasto numero di impegni che De Laurentiis ha deciso di proporre e Ancelotti di sottoscriv­ere: dettagli che dicono molto sulla natura dei “legami” e sull’umanità degli attori coinvolti. Se sia più paradossal­e l’accondisce­ndenza (eufemismo) di Ancelotti o più sfacciata la ribalderia di De Laurentiis nel proporli non sapremmo; forse la verità sta nel mezzo. In fondo i contratti, come i matrimoni, si fanno in due.

Stipendio inferiore Si favoleggia di 6,5 milioni netti l’anno, ma ne ha presi 3,6 per i primi due più bonus

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Da tempo è crisi tra l’allenatore, la squadra e la società per il ritiro imposto, ma da contratto non decide Ancelotti; in basso Insigne
Ansa Polemiche e accuse Da tempo è crisi tra l’allenatore, la squadra e la società per il ritiro imposto, ma da contratto non decide Ancelotti; in basso Insigne
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