Salvini non sa spiegare il Mes I leghisti: “È roba per i tecnici”
■ Per deputati e senatori del Carroccio, che in questi giorni hanno battagliato in Parlamento sulla questione, il tema non è politico
La riforma del Meccanismo europeo di stabilità, l’ormai famigerato Mes, alimenta il costante battibecco tra l’ex ministro Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte. Quest’ultimo ha punzecchiato il capo della Lega: “Prima si informi di cosa parla e poi facciamo una discussione su questo”. E Salvini si è offeso: “Non rispondo agli insulti, mi spiace che Conte sia ossessionato da me”.
A cosa si riferiva Conte? Ieri un cronista di Fanpage.it ha interrogato Salvini sui tecnicismi del Mes, l’ex ministro ha farfugliato sulle Cacs, acronimo usato per indicare le Clausole di azione collettiva che servono a gestire il default dei debiti sovrani e che per il governo sono un terreno fertile di trattativa con l’Europa: “Le Cacs sono clausole in cauda venenum, hanno alcuni dei principali problemi del Mes”, ha detto con vaghezza Salvini prima di congedarsi con i bacioni alle telecamere.
IL “CAPITANO” del Carroccio non è molto preparato sul Mes, un tema che la Lega utilizza da settimane per attaccare Conte e rispolverare lo spauracchio dei poteri forti d Bruxelles e dei poteri deboli di Roma. E gli altri parlamentari leghisti come se la cavano? Sanno a cosa serve e cosa vuol dire Mes? Il senatore Simone Pillon, organizzatore del Family Day e acerrimo nemico dei diritti dei gay, si blocca sul Mes, ma per motivi logistici, che pensate: “Mi scusi, sto scendendo dal treno, sto proprio materialmente scendendo”. Il collega Andrea Ostellari, di professione avvocato, ci prova col vecchio trucco: “Non sento, mi sent e? ”. Riproviamo: “Lei mi sente, dice? Sì, ma io non sento”. E mette giù. Stoico il deputato Marzio Liuni, che, seppur influenzato, riesce a sciogliere la sigla Mes e saluta rinfrancato dall’umana solidarietà che non consente di proseguire la conversazione. Il giovane Andrea Crippa, onorevole classe ‘86 e vice segretario del Carroccio, è assai sincero: “A livello generale conosco l’argomento, ma se ne occupano principalmente le commissioni. Ecco se mi chiede le Cacs, le dico che è meglio rivolgersi a nostri tecnici, io seguo l’aspetto politico e la posizione del partito, che una e compatta”. Igor Iezzi, che una volta si presentò in consiglio comunale a Milano col burqa per fermare la costruzione di un centro islamico, comincia spedito: “Il Mes è il meccanismo...”. Poi fa il simpatico: “Siete le Iene scritte?”. E cade la chiamata. Il deputato Eugenio Zoffili, che potrebbe insegnare sulle materie europee poiché per anni ha seguito l’europarlamentare Salvini come responsabile della segreteria anche se l’europarlamentare Salvini non era tra i più presenti, purtroppo non può affrontare le spine del Mes perché “impegnato in una riunione importante”. Il dottor Guido De Martini, oculista a ll ’ esordio a Montecitorio, ringrazia ma non compete con Salvini perché sta per “entrare in aula”.
Il deputato Daniele Belotti, che si definisce un “talebano dell’Atalanta”, fa capire come funziona la struttura del Carroccio: “Le domande sul Mes sono belle domande. Il meccanismo europeo di stabilità è come il prelievo forzoso nei conti correnti del ‘92 del governo di Giuliano Amato. E qui mi fermo, perché se, oltre
È come il prelievo forzoso del ‘92 e qui mi fermo Se volete spiegazioni chiedete a Bagnai, Borghi e Garavaglia
“Le Cacs? Clausole in cauda venenum, hanno alcuni dei principali problemi del Mes... Smack
MATTEO SALVINI
a ridere, volete spiegazioni inappuntabili potete parlare con i vari Alberto Bagnai, Claudio Borghi, Massimo Garavaglia, Giancarlo Giorgetti”. Ci pensa un po’: “Che voto mi date? Io mi concedo un quattro e mezzo, e sono soddisfatto. Perché? Semplice: io gioco in un ruolo, Borghi e Bagnai in un altro e sul Mes sono centravanti, le nostre due punte. Io sono dell’Atalanta, abbonato da quasi mezzo secolo, e vi posso dire che Duvan Zapata che fa tanti gol non lo metti in difesa e il portiere Pierluigi Gollini non lo metti a centrocampo. Ci siamo capiti?”. Il ruolo di Salvini è chiaro: io avanti, Borghi & C. a coprirmi le spalle. Così tutto viene più facile.