Roma, la Boschi all’“Hyde Park” dei penalisti: “Iv è pronta a votare insieme a Forza Italia”
Nei giardini davanti al palazzo di Giustizia di Roma c’è una statua di Cavour, un gabbiano s’è appollaiato placidamente sulla testa bronzea dello statista, rivolto verso l’ edificio. Dall’ altra parte invece c’è un gruppetto di avvocati in fibrillazione: stanno per accogliere Maria Elena Boschi e i compagni di Italia Viva.
Siamo al cospetto del Palazzaccio: i romani l’ hanno battezzato così per evidenti ragioni estetiche (leggenda vuole che l’architetto Guglielmo Calderini si sia suicidato a causa delle feroci critiche che hanno seppellito la sua opera). All’ombra della parete di travertino coi suoi pesanti fregi barocchi, da qualche giorno è stato allestito una specie di speakers cornerin stile Hyde Park: è il piccolo teatro della rivolta dei penalisti contro la legge sulla prescrizione.
Un gazebo, un leggìo, un microfono e un viavai di avvocati che prendono la parola uno dopo l’altro, tutti indignati per lo “scempio del diritto” firmato dal grillino Bonafede. La protesta organizzata dalle Camere Penali ha un nome pomposo: “Maratona oratoria”. A ben vedere, nel grande stagno dei giardini di Piazza Cavour, la manifestazione degli avvocati ha le dimensioni di una pozzanghera. Ma poiché sulla prescrizione si è concentrata una polemica che rischia di far saltare in aria il governo, allo speakers corner del Palazzacciosi è affacciata anche la politica.
COSÌ ECCO che arriva Meb, l’ex ministra, insieme a un manipolo di deputati e senatori del nuovo partito renziano. I frontmen sono Boschi e Roberto Giachetti, con loro – tra gli altri – Lucia Annibali, Luigi Cucca, Gelsomina Vono e pure il leggendario Catiello Vitiello, ex massone, ex grillino ma soprattutto ex avvo
Chiediamo al governo di trovare soluzioni rapide, altrimenti l’alternativa sarà individuata con il voto in aula
cato penalista venuto a riabbracciare i suoi colleghi.
La delegazione di Italia Viva arriva in Piazza Cavour il giorno dopo la visita Forza Italia e quella di due parlamentari del Pd (Walter Verini e Alfredo Bazoli). La Boschi, nel chioschetto dei penalisti, pronuncia un discorso potenzialmente incendiario: “Noi sosteniamo la proposta di Cost a”. Ovvero il deputato di Forza Italia che ha presentato una legge per bloccare gli effetti della riforma Bonafede (che a sua volta ferma la prescrizione dopo la sentenza di primo grado).
Italia Viva – ma questo non fa notizia – non ha alcun imbarazzo a sposare una battaglia di Forza Italia (partito di opposizione) contro una legge dei Cinque Stelle (partito assieme al quale governa). E Boschi sostiene di essere pronta ad andare fino in fondo: “Noi chiediamo una soluzione rapida, vorremmo fosse nell’ambito della maggioranza, che fosse il governo a trovare una soluzione. Ma se così non fosse, dobbiamo immaginare di individuare in Parlamento delle alternative”. Insomma: o i grillini si piegano e fanno un passo indietro, oppure saranno piegati in aula sulla legge Costa. A voler andare fino in fondo, sarebbe un eccellente pretesto per far cadere questo governo.
Parlano anche Vono e Annibali, Vitiello saluta tutti, Giachetti si intrattiene con una giornalista di La7: “Noi non voteremmo mica solo con Forza Italia, ma con tutti i partiti che vogliono evitare che la prescrizione sia bloccata dopo il primo grado”.
GLI AVVOCATI sorridono, rinfrancati. Giorgio Varano, responsabile della comunicazione dell’Unione Camere Penali, si pulisce cordialmente la mano dopo aver scoperto di aver stretto quel
la di un giornalista del Fatto, l’house organ delle manette. Dallo speakers’ corner del Pa
lazzaccio continuano a pronunciare furiose arringhe: “La prescrizione tutela il vostro diritto al riscatto”, “La prescrizione è il metronomo della giustizia penale ”,“È una legge nefasta, dalle conseguenze terribili ”,“Liberiamoci dall’utopia del totalitarismo penale ”. Il gabbiano sulla testa di Cavour è ancora girato dall’altra parte.