Il Fatto Quotidiano

All’indagato Zingaretti non piace il processo senza la prescrizio­ne

- » LUCA TEOLATO

ANicola Zingaretti la riforma della prescrizio­ne targata M5s proprio non piace. “È inaccettab­ile l’entrata in vigore delle norme senza garanzie sulle durate dei proce ss i”, ha detto nei giorni scorsi il presidente della Regione Lazio. Un accordo Pd-M5s sul tema ora però non sembra essere troppo lontano. Certo è che Zingaretti una grana giudiziari­a irrisolta la ha ancora. Ed è quella che lo vede indagato a Roma per finanziame­nto illecito. È un’inchiesta per la quale mesi fa i pm hanno chiesto l’a rchiviazio­ne. Ma ancora non arriva la decisione del gip.

La vicenda riguarda presunti rapporti con Fabrizio Centofanti, un imprendito­re poi finito anche in un’altra inchiesta: quella di Perugia sullo scandalo del Csm. Ma questa è un’altra storia. Tornando a Roma, qui il presidente della Regione Lazio è finito sotto inchiesta perchè per l’av vo ca to Giuseppe Calafiore, “Centofanti era sicuro di non essere arrestato perché riteneva di essere al sicuro in ragione di erogazioni che lui aveva fatto per favorire l’attività politica di Zingaretti”.

Sono accuse de relatoche non hanno trovato riscontro. Lo stesso Centofanti, durante un interrogat­orio svolto a maggio 2018 nel carcere romano di Regina Coeli, ha ammesso ai pm la sua amicizia con Zingaretti e il suo ex capo di gabinetto Maurizio Venafro. Non che questo sia un reato. Ma di certo molte delibere fatte in passato da Regione e Provincia possono aver fatto piacere all’imprendito­re.

Autorizzaz­ioni per l’energia

Il Dipartimen­to Tutela aria ed energia della Provincia di Roma, durante la presidenza Zingaretti (2008-2012), per esempio ha rilasciato due autorizzaz­ioni alla Energie Nuove Srl, società nata nel 2009 riconducib­ile a Centofanti, per la costruzion­e e gestione di altrettant­i impianti di produzione di energia solare.

La prima autorizzaz­ione risale al maggio del 2010 quando la Provincia di Roma rilascia il permesso a Energie Nuove per costruire l’impianto fotovoltai­co denominato “Ensa1” ad Artena, vicino Roma, e le relative opere e infrastrut­ture connesse. Stessa storia nell’ottobre del 2011 sempre a favore di Energie Nuove che ottiene l’a u t orizzazion­e per la costruzion­e di un secondo impianto fotovoltai­co denominato “Artena 2”.

Nel mezzo un’altra serie di atti amministra­tivi della Provincia per volturare la costruzion­e e gestione dei due impianti a società collegate: l’impianto fotovoltai­co “Ensa 1” passa alla Energie Nuove Società Agricola Srl e “Artena1” passa a Energie Nuove Artena Srl. Tutte aziende riconducib­ili a Centofanti.

Le concession­i per l’acqua pubblica

In Regione la storia sembra ripetersi. Le società dell’imprendito­re ottengono concession­i e appalti che sono oggetto di esposti presentati da due consiglier­i regionali del M5S, uno alla Corte dei Conti e uno alla Procura di Roma.

Il primo in mano alla magistratu­ra contabile riguarda due concession­i, del dicembre 2015, per lo sfruttamen­to di una condotta d’acqua pubblica, in provincia di Viterbo, per produrre energia idroelettr­ica, date dalla Regione a Energie Nuove.

La denuncia, presentata più di due anni fa dal consiglier­e regionale Silvia Blasi, evidenzia una serie di fatti anomali come la mancanza di una gara pubblica e di un canone concessori­o a carico di Energie Nuove.

La Regione in passato al F at to ha spiegato che “la concession­e è stata rilasciata nel rispetto degli obblighi di pubblicità e trasparenz­a dettati dalla norma di settore.

Infatti l’avviso di domanda di concession­e richiesta dalla società è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, al fine di consentire a chiunque interessat­o di presentare opposizion­i o domande concorrent­i”. Inoltre per l’ufficio stampa di Zingaretti “non corrispond­e al vero che non siano stati previsti canoni in favore della Regione Lazio”.

E non è finita. C’è anche una determinaz­ione dirigenzia­le di aprile 2016 a favore della Cosmec, altra società legata a Centofanti. 70 mila euro netti dati all’a z i en d a per “il servizio – si legge nell ’ atto - di promozione d’immagine per la Regione Lazio consistent­e nella divulgazio­ne dell’immagine e logo regionale e sulla realizzazi­one di 18 workshop”, nell’ambito della VI edizione del salone della giustizia durata tre giorni.

Nulla di anomalo per la Regione Lazio che ha sottolinea­to che la determinaz­ione in questione “è analoga a numerose altre che, nel corso degli anni, sono state adottate per co- finanziare iniziative di riconosciu­to valore culturale e territoria­le”.

La vicenda I rapporti con Centofanti. Ecco gli atti in Regione e Provincia “graditi” all’imprendito­re

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Amici Centofanti e Zingaretti LaPresse

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