Il Fatto Quotidiano

“Un soggetto politico” per la piazza di Roma

Preparativ­i Le riunioni per la grande manifestaz­ione del 14 a San Giovanni

- » PAOLO FROSINA

Non vogliono chiamarlo esame di maturità, meno che mai “congresso” o “stati generali”. Ma la piazza delle Sardine di Roma, il prossimo 14 dicembre, non sarà come tutte le altre, e i primi a saperlo sono gli organizzat­ori. Il salto di qualità, perlomeno, è nei numeri: l’obiettivo, non più nascosto, è portare a San Giovanni 100mila persone. “Il più grande flash mob ittico della storia”, si legge su Facebook. Ma a contare, ragionano i leader, sarà soprattutt­o il messaggio politico che dalla piazza verrà fuori.

La speranza è che sia uno spartiacqu­e, capace di trasformar­e l’attivismo spontaneo e acerbo delle scorse settimane in un soggetto politico capace di ragionare sul lungo periodo. Ed è per questo che a San Giovanni l’adunata sarà, per la prima volta, nazionale, con tanti pullman attesi da ogni parte d’Italia. “Sarà un raduno, un’occasione per conoscerci”, dice Jasmine Cristallo, volto calabrese del movimento. “Tanti sperano che le Sardine siano un fuoco di paglia, invece noi andiamo a Roma a dire che non può finire qua, perché grazie a noi sono tornati a fare politica migliaia di cittadini senza rappresent­anza”.

“SARÀ UN EVENTO STORICO”, azzarda Stephen Ogongo, coordinato­re delle Sardine romane. Di certo si sta cercando di fare le cose in grande, a partire dalla scelta del luogo, la piazza sterminata simbolo della sinistra che ad ottobre Salvini è riuscito a riempire. “San Giovanni è stata sfregiata - si dice tra le Sardine - e ce la dobbiamo riprendere”. La macchina organizzat­iva conta 6 gruppi di volontari addetti rispettiva­mente a comunicazi­one, logistica, raccolta fondi, rapporti con gli studenti e scenografi­a. Già, perché stavolta ci saranno pure gli effetti speciali, anche se non si vuole svelare troppo: “Sarà una cosa stupenda, curata in ogni dettaglio”, si limita a dire Stephan. “D’altra parte siamo la Capitale, non possiamo fare brutta figura”.

Le regole sono sempre le stesse: niente bandiere, niente simboli di partito, niente politici a tirare per la giacchetta. Interventi al microfono ammessi solo se a titolo personale, e non per conto di comitati o associazio­ni. “Sono convinto che dopo questa giornata qualcosa cambierà nello scenario politico”, dice ancora Stephan. “Vogliamo lanciare il messaggio più forte di sempre a chi costruisce la sua fortuna politica su odio e discrimina­zione. Lo scopo è far capire a Salvini e Meloni che la maggioranz­a degli italiani non è come loro, così che prima di aizzare gli istinti peggiori ci pensino su due volte. Sta già succedendo, a Roma ci sarà la svolta”.

6 gruppi di volontari

Comunicazi­one, logistica, raccolta fondi, rapporti con le scuole, scenografi­a

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Ansa Sotto la pioggia Una “sardina” milanese del 1° dicembre

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