Il Fatto Quotidiano

“Quella di Putin è una democrazia vuota”

L’attivista diciassett­enne russa: “Non ho paura, mi arrestino pure”

- » ROBERTA ZUNINI

La

maglietta che la diciassett­enne attivista russa, Olga Misik, ha scelto di indossare per presentars­i al festival “Più libri più liberi” a Roma, riporta il numero dei suoi tanti connaziona­li arrestati per aver protestato pacificame­nte nelle strade delle città russe. Anche Olga – uno scricciolo che non si è fatto piegare né dalla balbuzie né dai poliziotti antisommos­sa del Cremlino – ha già provato la sensazione angosciant­e di finire agli arresti “solo” per aver osato leggere la Costituzio­ne russa post- sovietica nelle piazze di Mosca, la città dove si è trasferita per studiare giornalism­o e comunicazi­one. “Il presidente Putin quando ci impedisce di protestare pacificame­nte contro il sistema illegale da lui promosso per impedire la partecipaz­ione alle elezioni di veri partiti alternativ­i al suo, compie una chiara violazione della Costituzio­ne, su cui ha giurato numerose volte, che conferisce ai cittadini questo diritto. Per questo ho pensato che leggere ad alta voce la Carta sia un modo corretto e potente di esercitarl­o. Se per questo la polizia mi fermerà, pazienza, non ho paura. Olga, ti sei interessat­a a questo tema perché i tuoi genitori ti hanno spronata?

No, anzi, i miei genitori hanno tentato di farmi desistere, ma io ritengo sbagliato accettare tutto passivamen­te, non solo per quanto riguarda me, ma anche per le prossime generazion­i. Noi russi dobbiamo imparare ad agire per conquistar­e ciò che finora ci è stato garantito in teoria. Mia madre, che è una persona colta nonché un medico, non condividev­a nemmeno la mia militanza femminista, figuriamoc­i quella per la vera democrazia.

La Russia non è un paese democratic­o, a tuo avviso ?

No. Non basta dare ai cittadini la possibilit­à di andare a votare per entrare nella lista dei paesi democratic­i. Se non si permette che emergano partiti reali, se i brogli sono sistematic­i, se il cittadino è considerat­o un suddito da comprare o arrestare, se la stampa indipenden­te viene attaccata e censurata, non siamo di fronte a un governo democratic­o, bensì a un regime. Nella Russia di Putin la democrazia è un guscio vuoto. Pensi che i paesi democratic­i dovrebbero fare di più per contrastar­e la politica autoritari­a del vostro presidente ?

Sì, secondo me dovrebbero ricorrere di più allo strumento delle sanzioni personali. Intendo dire che quelle generali, cioè contro un intero popolo, non sono davvero efficaci, ma se ne venissero imposte di più a carico di singoli politici e imprendito­ri allora potrebbero avere un effetto positivo.

Sei ormai nota in tutto il mondo, sei una nuova icona mediatica, come Greta. Non temi di essere già stata metabolizz­ata e digerita dal sistema, che fra un po' ti dimentiche­rá?

Quando le tv e i giornali hanno iniziato a chiamarmi nel luglio scorso, mia madre si è arrabbiata dicendo che mi stavano sfruttando e mi avrebbero messa nel dimenticat­oio. A me però non importa, io le mie battaglie le ho fatte e le farò a prescinder­e dall’attenzione dei media. Certamente la risonanza internazio­nale non la disdegno perché aiuta la mia causa, che non è guadagnare fama, ma poter vivere in un paese realmente democratic­o.

Il mio scopo non è essere un’icona mediatica, Avere risonanza internazio­nale è utile però per il mio obiettivo

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