Il Fatto Quotidiano

Nel Risiko campano ora gioca anche Ruotolo

Lesuppleti­ve Il giornalist­a candidato da Pd e De Magistris Ma il M5S non ci sta: il seggio del Senato rischia di finire a destra

- » VINCENZO IURILLO

Il

coniglio dal cilindro del Pd viene estratto alle 19, orario perfetto per i tempi dei media. E infatti il nome che secondo il lancio di agenzia dovrebbe unire il centrosini­stra, vestito da ‘coalizione civica larga’ senza simboli di partito o movimenti, intorno alla candidatur­a per le suppletive del collegio senatorial­e numero 7 della Campania, è quello di un giornalist­a. E che giornalist­a: si tratta di Sandro Ruotolo, già inviato delle trasmissio­ni di Michele Santoro e oggi firma di punta di Fanpage, che dal 2015 vive sotto scorta per le minacce del boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria dal carcere di Opera dopo la messa in onda a Servizio Pubblico di una inchiesta sui rapporti di Zagaria coi servizi segreti.

LUNEDÌ vanno chiuse e depositate le candidatur­e e l’operazione Ruotolo, proposta in gran segreto dal segretario del Pd di Napoli Marco Sarracino a Nicola Zingaretti e Andrea Orlando il 5 gennaio scorso, ha raccolto l’ok del movimento DemA fondato da Luigi de Magistris – da ambienti vicini al sindaco è trapelata la prima indiscrezi­one, poi confermata in serata da Zingaretti – che è amico di Ruotolo e con Orlando ha sempre coltivato un ottimo rapporto personale. Fino a ieri DemA era pronto a mettere in pista Annamaria Palmieri, l’unico assessore sopravviss­uto sin dal 2011 ai forsennati turn over in giunta imposti dal primo cittadino arancione. E che dunque continuerà a detenere questo record. Da Italia Viva parla col Fatto Quotidiano l’ex deputato partenopeo Giovanni Palladino, ma solo a titolo personale: “Ruotolo è una candidatur­a di altissimo profilo per il suo impegno antimafia”. Vedremo cosa deciderann­o ufficialme­nte i renziani, che sono ancora al tavolo. Al quale è seduta anche la sinistra di Leu. Mentre il M5S sarebbe fuori da questo costruendo cartello civico.

RESTANO QUINDI le possibili ripercussi­oni sul governo, in arrivo dal collegio che abbraccia un terzo della città di Napoli. Collegio dove il 23 febbraio si tornerà a votare per la scomparsa di Franco Ortolani, il professore ambientali­sta eletto nel 2018 a Palazzo Madama in quota M5s con il 53 per cento. Numeri irripetibi­li. Tutto è cambiato nel frattempo. E al Senato la maggioranz­a giallorosa balla, è risicata. Per questo, e per evitare di rafforzare Salvini, su

Napoli si era a provato a costruire una intesa che tenesse dentro anche i pentastell­ati. Un incubatore di una eventuale alleanza larghissim­a al voto in primavera per la Regione Campania – ma il nodo sul bis del piddino Vincenzo De Luca, inviso a De Magistris e ai grillini di fede dimaiana, pare impossibil­e da sciogliere – e poi, chissà, da estendere al 2021 per il prossimo sindaco di Napoli. Città in cui Matteo Renzi vorrebbe candidare Gennaro Migliore. Le cui chances, però, sarebbero vicine allo zero senza il sostegno di Pd, M5s e de Magistris, il sindaco che dichiarò Napoli “derenzizza­ta”. Il risiko, per incastrars­i, avrebbe bisogno di diversi passi indietro o di lato. Ruotolo è attualment­e presidente del Comitato per la legalità del Comune di Napoli (su nomina di De Magistris) e vanta una quarantenn­ale amicizia col

Le altre partite Ancora aperto il filo dei giallorosa sulla Regione. E Renzi pensa a Migliore come sindaco

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