Conte lancia i Cento euro: asse con Pd, Iv e sindacati
Il governo propone le modalità di taglio del cuneo fiscale: il bonus Renzi aumenta e raggiunge una platea di 16 milioni di lavoratori
La maggioranza di governo costruisce una forte intesa al suo interno e nel rapporto con i sindacati e con i lavoratori dipendenti. Seduti attorno al tavolo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la sua vice Laura Castelli, la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, entrambe M5S, e i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, hanno convenuto sulla proposta di riforma del cuneo fiscale che aumenta, anche se di poco, salari e stipendi.
LA PLATEA DEI BENEFICIARI del “bonus Renzi” da 80 euro mensili passa da 11,7 a 16 milioni di persone con una fetta consistente di questi che vede aumentare il proprio incremento mensile da 80 a 100 euro mensili. A chi già percepiva il bonus, a partire da luglio – la misura ha stanziato nella legge di Bilancio 3 miliardi ed è prevista nel 2020 solo per 6 mesi per entrare a regime nel 2021 – andranno 20 euro in più al mese. Chi però ha un reddito lordo compreso tra 26.000 e 28.000 euro, escluso finora dagli 80 euro, avrà 1.200 euro in più l’anno, pari a 100 euro al mese, mentre fino ai 35.000 euro il beneficio sarà di 960 euro annui, pari a 80 al mese. Gli 80 euro mensili andranno invece a scalare per chi ha un reddito lordo annuo compreso tra 35.000 e 40.000 euro.
Si tratta della individuazione di un referente sociale molto preciso e molto ampio, storicamente appannaggio delle forze di sinistra, su cui l’asse Pd-M5S, e gioco forza anche Iv, trova un collante. Unito alla platea beneficiaria del Reddito di cittadinanza, la fascia più povera, si delinea un blocco sociale su cui fare leva per contrastare il “populismo” di Matteo Salvini.
CONTE HA SPIEGATO che cuneo e Irpef sono solo il primo pezzo di un “progetto di riforma complessiva del sistema fiscale” aggiungendo che “questa misura è la prova che la nostra manovra riduce davvero le tasse per famiglie e lavoratori”. Gualtieri, invece, ha assicurato che le misure su cui si è aperto il confronto sono “un primo passo”, su cui peraltro “c’è ampio consenso nella maggioranza e con i sindacati”.
Positiva la reazione dei sindacati. “Credo sia una giornata importante, perché dopo tanti anni c’è un provvedimento che aumenta il salario netto di una parte dei lavoratori”, ha detto Maurizio Landini, segretario della Cgil, cha rilanciato la defiscalizzazione degli aumenti salariali per i rinnovi dei contratti nazionali. Soddisfatta anche Annamaria Furlan, segretaria Cisl, convinta che quella del governo “non è una risposta
Cgil, Cisl e Uil Sindacati soddisfatti con moderazione: “Per la prima volta si aumentano i salari”
che potrà soddisfare tutti, ma è un primo passo importante”. Carmelo Barbagallo della Uil ha detto che “siamo partiti con il piede giusto”.
Soddisfatto anche Matteo Renzi che rivendica la bontà dei “suoi” 80 euro. Durante l’approvazione della legge di Bilancio, però, fu proprio Italia Viva a cercare di dirottare i fondi del taglio del cuneo fiscale verso altre categorie più forti come le industrie toccate dalla plastic tax.