La guerra per la guida della cassa dello sport
Spadafora e Di Maio puntano su Cozzoli per la società che gestisce i fondi del Coni
AAA:
cercasi il nuovo capo dello sport italiano. Un’altra volta: dopo l’addio di Rocco Sabelli bisogna riscegliere il presidente di Sport e Salute, la società creata per amministrare i fondi pubblici al posto del Coni. Non mancano nomi di peso: fra manager e avvocati, spicca Vito Cozzoli, già capo di gabinetto di Luigi Di Maio e ora di Stefano Patuanelli allo Sviluppo Economico. Ma non mancano nemmeno tensioni: tra il ministro Vincenzo Spadafora che punta a mettere una persona di fiducia e i parlamentari 5 Stelle che preferirebbero un uomo del settore.
Ieri mattina scadevano i termini per candidarsi alla presidenza di Sport e Salute Spa. È la seconda manifestazione d’interesse in un anno: alla prima, che prometteva di essere una rivoluzione, parteciparono in 230, manager, dirigenti, persino il dentista di Malagò, come rivelato dal Fatto che pubblicò in esclusiva la lista. In un anno però è cambiato il mondo: la riforma dell’ex sottosegretario Giorgetti si è rivelata complessa, l’impero del Coni che pareva dissolto ha saputo resistere, mentre la creazione di un ministero ha ridimensionato la partecipata a succursale di Palazzo Chigi. Lo dimostra l’addio burrascoso di Sabelli, portato alle dimissioni dalla sfiducia di Spadafora. Troppe incognite rendono la poltrona meno appetibile. Non a caso per questo secondo bando sono arrivati appena 60 curricula.
NELL’ELENCO le donne si contano sulle dita di una mano, in compenso ci sono diversi nomi noti: Umberto Gandini, già dirigente di Roma e Milan; il figlio d’arte Luigi Carraro (erede del “p o l t r o n is s i m o ” Franco), l’ex presidente di Trenitalia Tiziano Onesti, l’ex n.1 di Coni Servizi Alberto Miglietta, il capo delle strategie di Sport e Salute Francesco Soro, il segretario dell’atletica leggera Fabio Pagliara; in quota Campidoglio il grillino Angelo Diario; l’ex Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, dall’Ice Riccardo Monti. I favoriti però sono altri.
Senza escludere outsider, nell’elenco il candidato del ministro pare Cozzoli: già braccio destro di Di Maio al Mise, con la benedizione del capo politico del Movimento (e quindi di Spadafora) ha avanzato la sua candidatura. In ambito sportivo, di lui si era già parlato per la Federcalcio ( sponsorizzato da Gravina, che poi ne è diventato presidente).
La nomina però non è scontata: Cozzoli non piace ai parlamentari 5 Stelle che seguono lo sport e che con Spadafora sono già entrati in contrasto, per il tentativo di allargare il Cda ma più in generale per la visione sulla riforma; temono venga annacquata a favore del Coni. Loro p re f er i r eb b er o un nome vicino allo sport e più in linea con le idee grilline: ad esempio Francesco Landi, primario del Gemelli, esperto di medicina dello sport, che già siede in Cda come consigliere. La sua promozione avrebbe un ulteriore vantaggio: farebbe decadere la leghista Cassarà e libererebbe altri due posti da assegnare (su cui spera pure il Pd). Soluzione di compromesso è Fabio Pigozzi, rettore dell’Università del Foro Italico, gradito alle grandi Federazioni (ma stimato anche al Coni e a Chigi).
L’in t e n z io n e è indicare il presidente già la settimana prossima, intesa permettendo. Il nome dovrà passare in commissione: il parere non è vincolante ma un voto contrario degli stessi parlamentari 5 stelle aprirebbe un caso politico (col pericolo di far saltare la nomina). Per questo è stato convocato un incontro lunedì: un accordo va trovato. Il M5S si contende lo sport e rischia di spaccarsi.
Le perplessità Tra i parlamentari cinquestelle c’è chi vorrebbe un uomo del settore e non un fedelissimo