Il Fatto Quotidiano

Sanremo, sono tornati gli anni 80 (e la politica)

Le 24 canzoni che ascolterem­o

- » SILVIA TRUZZI

Co me ogni anno all’ ascolto dei brani sanremesi, i giornalist­i sottoscriv­ono all’ingresso un patto di riservatez­za firmato con sangue e codice fiscale. Solo che stavolta fa vieppiù ridere perché l’elenco delle 22 (poi lievitate a 24) canzoni in gara è uscito su un giornale (a cui qualcuno dell’ organizzaz­ione l’ ha evidenteme­nte passata). Fughe di notizie a parte, restano nella mattina milanese gli strascichi delle polemiche sul presunto sessismo di Amadeus, che si è già scusato 185 volte circa. Ma sarà il Festival del #metoo di casa nostra e dunque avremo modo di parlarne ampiamente. Accanto al conduttore c’è il neo direttore di RaiUno Stefano Coletta, al secondo giorno di scuola, che si presenta con grande stile (“sono qui in punta di piedi e con una gioia profonda”). Vi diremo solo che l’anno scorso (le prove sono su Twitter) profetizzò la vittoria di Mahmood la prima sera. Ma veniamo al quello che dovrebbe essere il cuore di tutto, cioé le canzoni.

LA PLAYLIST di dj Amadeus evoca a più riprese sonorità anni Ottanta, con un mix molto vario di generi, toni, emozioni che però non ha entusiasma­to i critici in sala. Si passa dall'elettro-pop all’indie, dal reggaeton alla canzone d’autore. E, come accade da qualche anno, al rap incazzato (ci sono un mucchio di parolacce in questa edizione). Per esempio quello di Anastasio, che in Rosso di rabbia non si scosta dalle parole d’ordine del genere: furore giovanile, eccessi, rivoluzion­e. Menzione d’onore per il verso “voi scrocconi di emozioni sempre in cerca di attenzioni”. Giordana Angi in Come mia madre sfida i luoghi comuni ( parlar della mamma a Sanremo!). Non è il solo testo familiare: Paolo Jannacci si rivolge a una figlia nella dolcissima Voglio parlarti adesso, Piero Pelù si presenta come nonno Litfiba in Gigante due volte. Bugo e Morgan, con Sincero evocano Battiato, ma anche il Venditti di Compagno di scuola (saranno mica finiti in banca pure loro? “Volevo fare il cantante delle canzoni inglesi così nessuno capiva cosa dicevo, vestirmi male e andare in crisi, invece faccio sorrisi ad ogni scemo”). Interessan­te e potente, con un testo per nulla banale, l’Eden perduto di Rancoreche rappa tutto intorno alla mela: New York, Ipad, Isaac Newton, il giudizio di Paride. “Tu vuoi nemici sempre, se la strega è in Iraq, Biancaneve è con i sette nani e dorme in Siria”. Rita Pavonesi presenta con il vitaminico Nien

te (Resilienza 74), scritta dal figlio, mentre Vasco ha regalato a Irene Grandi Final

mente io (“Da sempre arrabbiata da sempre sbagliata e ancora così”). Autore di Elo

dieè invece il vincitore dello scorso anno Mahmood, che canta Andromeda , la ninfa vanitosa.

No grazie di Junior Cally sarà la canzone più discussa perché parla di politica e populismo ( dicendo, finalmente!, che sta dittatura del politicame­nte corretto ha rotto). “Spero si capisca che odio il razzista che pensa al Paese ma è meglio il mojito /e pure il liberista di centro sinistra che perde partite e rifonda il partito”. I due Mattei la useranno per far parlare di sé (tanto per cambiare). In quota ma che davero? Elettra Lamborghin­i, con Musica (e il resto scompare), lei compresa. I Pinguini Tattici Nucleari presentano un omaggio indie a Ringo Starr, perché “In un mondo di Paul e di John io sono Ringo Starr”.

Tra i grandi ritorni Francesco Gabbani con una gabbanata, Viceversa, che farà fischietta­re grandi e piccini; Achille Lauro si tiene lontano da sostanze psicoattiv­e preferendo l’amore, a modo suo, in Me ne frego (“Quest’amore è panna montata al veleno ”, mezzoFot oromanza di Giann aN an nini mezzo Bravadi Vasco Rossi); Raphael Gualazzi sorprende con Carioca giocando con sonorità sudamerica­ne; Marco M asini interpreta per l’ennesima volta se stesso ne Il confronto(“Hai dato tutto il peggio ma hai fatto del tuo meglio”); Michele Zarrillo, si dibatte Nell’estasi o

nel fango (forse più la seconda); Enrico Nigiotti, con la sua voce carezzevol­e porta un brano facile facile, Baciami adesso. Ci sono, naturalmen­te, i brani più squisitame­nte sanremesi: Fai rumore di Diodato e Ho amato tutto di T os c a , elegantiss­ima nell’interpreta­zione e nella modulazion­e vocale che sarà ancora meglio con l’orchestra (e probabilme­nte si piazzerà alta in classifica). Bello il pezzo di Levante, Tikibom

bom, che parla della difficoltà di individuar­si in un mondo conformist­a. Un po’ incomprens­ibile la scelta di Alber

to Urso, il tenore che ha vinto l’ultima edizione di Amici, che porta Il sole a est (vi ricorderà Con te partirò di Bocelli), così come quella del bel Rikiche con Lo sappiamo ent ra mb i racconta un amore sfilacciat­o che affoga in un mare di banalità (“Ti scrivo e dopo cancello o non ti scrivo che tanto è inutile”). Enfin, la ballata delle Vi b ra z i on i

,Dov’è , a un primo ascolto è parsa un po’ insipida.

PLAYLIST Si passa dall’elettro-pop all’indie, dal reggaeton alla canzone d’autore. E, come accade da qualche anno, al rap incazzato

 ??  ??
 ??  ?? Junior Cally Spero si capisca che odio il razzista
Junior Cally Spero si capisca che odio il razzista
 ??  ?? Marco Masini Hai dato tutto il peggio, ma hai fatto del tuo meglio
Marco Masini Hai dato tutto il peggio, ma hai fatto del tuo meglio
 ??  ?? Piero Pelù Tu sei molto più di quello che credi, di quello che vedi
Piero Pelù Tu sei molto più di quello che credi, di quello che vedi
 ??  ?? Tosca “Sei l’unica messa a cui sono andata, un volo che è partito svanito”
Tosca “Sei l’unica messa a cui sono andata, un volo che è partito svanito”
 ??  ?? Achille Lauro Quest’amore è panna montata al veleno
Achille Lauro Quest’amore è panna montata al veleno
 ??  ?? Rita Pavone ”Non hai mai saputo spezzarmi, travolgerm­i”
Rita Pavone ”Non hai mai saputo spezzarmi, travolgerm­i”

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy