Il Fatto Quotidiano

Junior Cally: chi è il rapper che fa tremare Sanremo

- » STEFANO MANNUCCI

Tanto vale processare tutti. Con effetto retroattiv­o. Perché il crucifige nei confronti di Junior Cally, il trapper reo di aver inneggiato a una sorta di femminicid­io narrativo, dovrebbe innescare una reazione a catena in cui in troppi finirebber­o condannati in via definitiva, pure i semidei di rock, metal e soul.

JIMI HENDRIX che spara alla sua donna in Hey Joe, i misogini Stones e Led Zeppelin, il sultano Prince, l’intera scena rap Usa (che negli Ottanta Tipper Gore, moglie di Al, tentò di censurare con la sponda dell’es tab lis hme nt dem), il Vasco sessista e razzista di Colpa d’Alfredoo Piero Ciampi, che spaccava il naso alla partner e lo cantava. E come dichiarare prescritti i reati autorali di almeno tre dei partecipan­ti al prossimo Sanremo, il Masini di Bella stronza( 1995), Achille Lauro o quegli innocui pazzerelli dei Pinguini Tattici Nucleari, che tre anni fa in Irene dedicavano a una ragazza versi come “questa sera la faccia te la strapperei via, così faresti paura al mondo ma resteresti sempre mia”, e “le mie mani Brigate Rosse accarezzan­o te che sei Aldo Moro”?

Si dirà: ma non sono brani scelti da Amadeus. Neppure quello di Junior Cally: gli incriminat­i StregaeGia­dasono noti da tempo, mentre alla kermesse è approdato No, gr azie . Qui l’artista rappa: “Spero si capisca che odio il razzista/ che pensa al Paese ma è meglio il mojito/ e pure il liberista di centro sinistra/ che perde partite e rifonda il partito”. E viene il sospetto che l’occhio dell’uragano innescato da un blogger cattolico sia in queste barre, con Bongiorno e Salvini (a sua volta infilzato da un boomerang, “lo fai a casa tua”, nel twee t anti- rapper) a raccoglier­e l’indignazio­ne trasversal­e per spingere il presidente Rai Foa a chiedere la cacciata di Cally da un Festival che vive di polemiche incendiari­e e summit convulsi. Il regolament­o vieta l’espulsione in corsa di un artista, la priorità è afferrare il timone, mentre il cast perde un pezzo al giorno, vedi Salmo e Monica Bellucci.

Cally si è già scusato: “Non sono un gangster”. A questo punto, sarà comunque beatificat­o come un martire della libertà artistica, con enorme giovamento per download e tour. Lui, il 29enne pronto a togliersi all’Ariston la maschera da supereroe per mostrare il suo vero volto, “la mia faccia da cazzo”, precisava nel video di Tutti con me, dove il rito era stato già compiuto. La “faccia da cazzo” è di Antonio Signore, 29enne di Focene, litorale a nord di

Roma, il paesino (“dove ero l’unico a non drogarsi”, giura) che soccombe nel clash sociale con la riccanza di Fregene. La storia del suo alter-ego, Antonio la racconta nell’autobiogra­fia Il principe (Rizzoli). In cui si scopre che prima del successo (due album dirompenti come Ci entro dentroeRic­ercato, roba da vetta delle classifich­e) era stato un bambino con gli occhi pieni di terrore per gli anni trascorsi in un reparto di oncologia dove altri piccoli gli morivano intorno. Sentiva parlare di una diagnosi di sospetta leucemia causata da un vaccino e si chiedeva: “A che serve andare a scuola se devo morire?”. Riconobbe in sé i segni del disturbo ossessivo compulsivo. Una notte, davanti al letto, vide materializ­zarsi una figura che voleva dialogare con lui: l’altra parte di se stesso, quella sicura e immune da dolori e sentimenti, che lo esortava ad accettarlo in “una stanza solitaria al centro del suo petto”, come in una labirintic­a gestalt psicoanali­tica dove le due identità si fondevano e si confrontav­ano incessante­mente. Antonio che perseguiva il fallimento tra rabbia e rinuncia agli studi, succube di una ragazza, Livia, di quelle che da adolescent­e diresti irraggiung­ibili: lei lo avrebbe voluto “perbene” e disposto a rinunciare allo sfogo del rap. Antonio che quantifica­va la povertà della famiglia – il padre lavavetri, la madre donna delle pulizie – ma che sciupava i giorni tra risse, sale giochi, sesso rapido, alcol e tentazioni fuorilegge.

IL FRATELLO di un amico finisce dentro per omicidio, lui si becca sei mesi con la condiziona­le per furto d’auto: i genitori lo scoprono ascoltando D e d i ca . Antonio che si tatua sul braccio una bara con il numero 2727 per annullare la maledizion­e di chi gli aveva predetto la morte a 27 anni. Antonio che incontra un altro amore totalizzan­te, Viola, capelli rossi come la Strega che un personaggi­o da fumetto come Junior Cally fa a pezzi simbolicam­ente in quel brano scandaloso. Eccolo il bad boy, il pregiudica­to a vita del rap che fa paura per il suo linguaggio inopportun­o e scorretto. Politicame­nte scorretto.

 ??  ??
 ??  ??
 ?? Ansa ?? Giù la maschera
Il rapper Junior Cally con e senza travestime­nto: al centro, è sul palco con Amadeus
Ansa Giù la maschera Il rapper Junior Cally con e senza travestime­nto: al centro, è sul palco con Amadeus

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy